Forno elettrico Ooni Volt 12: pro e contro

Come abbiamo più volte evidenziato, il numero di persone che ha cominciato a realizzare pizza fatta in casa è letteralmente esploso. Per chi non ha possibilità di stanziare un forno specifico all’esterno, l’unica possibilità è ricorrere ad un modello elettrico.
Sul mercato è disponibile il nuovo Ooni Volt 12 della celebre realtà scozzese Ooni.
L’azienda è nata nel 2012, fondata dalla coppia Kristian Tapaninaho e Darina Garland che coltivavano il sogno di poter replicare una pizza perfetta in casa, ma non avevano la possibilità economica e di spazio per posizionare un forno da pizzeria, e nel forno di casa non riusciva ad ottenere risultati soddisfacenti.
Nacque quindi il primo di tanti figli, tutti realizzati seguendo un focus ben preciso: la realizzazione di forni portatili per la cottura della pizza, velociconvenienti.

Negli anni il pacchetto prodotti è stato rivoluzionato, con forni a pellet e a gas, ai quali si aggiunge ora il primo modello della casa interamente elettrico.

Lo abbiamo provato per voi, e siamo pronti a stilare una lista di pro e contro. Se invece volete vederne i dettagli, c’è il nostro unboxing dedicato.

Pro

Caratteristiche estetiche e qualità dei materiali

Il Volt 12 mantiene esteriormente il look peculiare che ha contraddistinto gli altri forni più celebri; il rivestimento è in solido acciaio al carbonio verniciato a polvere, il classico nero elegante con forma slanciata; la calotta interna è in acciaio inossidabile e l’isolamento resistente al calore è in fibra ceramica.
Logicamente, trattandosi di un modello elettrico a dispersione maggiore, il forno è dotato di una porta con maniglia in acciaio inossidabile con vetro borosilicato.
A differenza dei suoi fratelli, non ci sono gambe retraibili, ma solo qualche piccolo piedistallo per evitare l’appoggio diretto sul bancone.

Sull’estetica e sulla qualità dei materiali nulla si può recriminare. Il Volt 12 è compatto, elegante, dalle linee pulite e precise; la porta trasmette resistenza e sicurezza, così come la guarnizione posizionata tra vetro e camera.

Specifiche tecniche

Le dimensioni esterne sono bene o male in linea con il resto del portfolio: 61.7 cm x 52.9 cm x 27.9 cm, con soli 17.8 kg di peso.
Inevitabilmente, circa 20 cm laterali sono necessari all’isolamento e alle parti meccaniche; nonostante le dimensioni siano quindi simili a quelle di un Ooni Koda 16, sarà possibile cucinare pizze da un massimo di 12 pollici (come suggerisce da sempre il nome dei forni dell’azienda), ovvero 30 cm circa. A onor del vero, noi abbiamo utilizzato senza problemi una pala da 33 cm di larghezza, quindi tenete questa misura come riferimento definitivo, perfetta per le dimensioni della pietra.

Il Volt 12 è dotato di tre manopole: timer, temperatura e bilanciamento.
Il timer permette un’impostazione fino a 20 minuti, con scatti di 30 secondi sotto i 5 minuti, e di 2 minuti dai 5 ai 20; al termine del tempo fissato viene emesso ovviamente un segnale acustico.
Delle altre due parleremo nei paragrafi dedicati.

In generale, dimensioni e specifiche sono decisamente di livello e costituiscono un’ottima premessa.
E’ un modello leggero, comodo, trasportabile, utilizzabile sia all’interno che all’esterno con una semplice presa di corrente; consuma davvero poco, e raggiunge alte temperature in tempi davvero record.

Bilanciamento

La manopola del bilanciamento lavora sulla potenza delle resistenze inferiore e superiore, permettendo di regolarne il carico per gestire preparazioni differenti, oppure correggendo in corsa le cotture qualora dovesse essere necessario. A seconda della temperatura viene preimpostata su un carico definito, ma è possibile variarla a piacere, tranne durante il riscaldamento dove risulta spenta.
I simboli a sinistra e a destra della manopola indicano proprio le cosiddette platea (parte bassa) e cielo (parte alta); girando la manopola è possibile tenere in equilibrio il carico, spostarlo verso la platea o il cielo.
Inoltre, ruotando completamente la manopola in senso anti-orario il simbolo della platea inizierà a lampeggiare, indicando la presenza di un boost di 45 secondi, utile a dare una rapida spinta alla pietra nei casi in cui la base della pizza non dovesse cuocere di pari passo con la parte superiore; una volta terminato il tempo utile il bilanciamento tornerà all’impostazione automatica.

Un’impostazione che abbiamo trovato davvero utile in parecchi casi (a meno del boost, che non è quasi mai necessario) per correggere in corsa le cotture e salvarsi da situazioni estreme.

Tempi di preriscaldamento

Il modello europeo del Volt 12 ha una potenza di 1600 W, e lavora ovviamente nel range 220-240 V; i consumi sono molto bassi, indicativamente 0.95 kW per 1 ora di lavoro, incluso il preriscaldamento.
E a tal proposito, il forno permette di cuocere tra i 150 e i 450 °C, impiegando un tempo record di 20 minuti per raggiungere i 450 °C (misurati sulla pietra con termometro a infrarossi); ciò significa che internamente il forno arriverà a temperatura massima in minor tempo, e che sarà necessario tuttavia qualche minuto in più per poter cominciare a cuocere in serie.

Cottura in teglia

La cottura in teglia è stata la vera sorpresa, perfetta e ben gestibile, sebbene le dimensioni del forno e la forma della resistenza obblighino quasi ad utilizzare teglie tonde per non peccare di uniformità.
Nella nostra prova abbiamo testato un padellino per verificare anche le impostazioni di bilanciamento spostate verso la platea, e i risultati sono stati soddisfacenti.

La cottura ci ha sorpreso positivamente: uniforme, base bruna e croccante, e crosta ben colorata senza bruciature localizzate.

Contro

Range temperatura

La seconda manopola permette di impostare la temperatura dai 150 ai 450 °C, con scatti di 25 °C; un range un po’ troppo elevato a parer nostro, e che limita di molto le possibilità di gestione e modulazione del forno.
Specialmente durante le prove di pizza napoletana, abbiamo notato quanto portare direttamente a 450 °C sia sconsigliabile, pena il raggiungimento di temperature troppo alte sulla pietra (che dovrebbero stare tra i 420 e i 430 °C) che rendono poco uniforme la cottura di base e parte superiore, ed è invece più consigliabile agire come segue: mantenete la temperatura a 425 °C, il bilanciamento in equilibrio, e una volta infornato spostate su 450 °C, portando il bilanciamento verso il cielo negli ultimi 30 secondi se necessario. Fate però attenzione che a queste temperature è un attimo bruciare la parte sopra, bastano pochi secondi di disattenzione.

Di fatto, sulla napoletana il boost alla platea è di utilità pressoché ridotta, in quanto tra una pizza e l’altra la pietra torna a temperatura abbastanza velocemente, e con 12 pizze sfornate non ci è mai capitato di dover soppesare il calore alla base.

Materiale e spessore contenuto della pietra permettono un riscaldamento rapido, ma trasmettono anche il calore e lo disperdono in maniera altrettanto rapida. La prima pizza l’abbiamo quindi ultimata tenendola sollevata sul palino, spostando il carico sulla resistenza superiore (a dimostrazione dell’utilità del bilanciamento).
In conclusione, il problema principale è che se la temperatura risulta troppo alta, spostando di 25 in 25 si rischia di abbassarla eccessivamente ritrovandosi dinnanzi al problema opposto, con una pietra che perde parecchio calore rapidamente e cuoce male le pizze successive; il nostro how-to appena specificato dovrebbe risolvervi definitivamente ogni inconveniente.

Resistenza superiore

La resistenza superiore è leggermente meno ampia di quanto sarebbe necessario; il risultato è che il cornicione colora con più fatica se le pizze raggiungono i 32-33 cm di diametro, e l’irraggiamento colpisce per lo più la parte interna.
Se è vero che il consiglio “da manuale” è lavorare con pizze da 30 cm e siamo noi ad esserci spinti oltre, c’è da dire che la resistenza superiore avrebbe potuto coprire un’area maggiore senza problemi, permettendo di sfruttare al meglio la superficie.

Nella prova relativa, il nostro padellino era rotondo, ma con teglie quadrate che coprono l’intera camera potrebbero esserci non pochi inconvenienti di uniformità.

Distribuzione di calore e gradiente di temperatura

La distribuzione di calore ai lati non è proprio ottimale, e la pizza fatica spesso a imbrunire bene ai fianchi del bordo; con prove a testimonianza, non ci sentiamo di consigliarlo per la cottura di pizza contemporanea (dove il cornicione è più esplosivo), mentre si presta benissimo per tipologie tra il verace e il moderno, con un bordo presente ma più contenuto. In questo modo vi sarà possibile ottenere una doratura uniforme senza problemi.

Inoltre, il forno ha un gradiente di temperatura molto più elevato sul fondo, e rende obbligatoria la rotazione della pizza anche più di una volta; sebbene sia canonico e consigliabile, ci saremmo aspettati una maggior uniformità.

Rapporto qualità prezzo

Il nuovo Ooni Volt 12 viene lanciato sul mercato con un prezzo di 899 euro.

Non pochi, soprattutto considerando che alcuni difetti rischiano di risultare più marcati se comparati alla media del settore.
Ad esempio, non poter lavorare in maniera ottimale con cornicioni esplosivi, data la tendenza odierna, è un vero peccato; idem il fatto di precludersi teglie quadrate.
Il forno è rivoluzionario per l’azienda, ma nel mercato deve essere ben posizionato.
Sarà sicuramente utile per chi non ha sempre possibilità di sfruttarlo all’esterno (per causa maltempo o altro), o non ne ha per nulla; risulta pratico da spostare e trasportare, e ha tempi di preriscaldamento davvero ottimi.
La scelta sta tutta lì, nella comodità e nella rapidità di utilizzo, che sottolineano ancora una volta il focus centrato da parte di Ooni.

Il forno Ooni Volt ci è stato fornito direttamente dal produttore. Per scoprire come trattiamo il test dei prodotti, il giudizio delle pizzerie e qual è la linea editoriale di Garage Pizza, è possibile consultare il nostro Manifesto completo.

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