Quando le Pizze pubblicate online non corrispondono alla realtà
non sempre le pizzerie riescono a fare un prodotto uguale per tutti i commensali
Rubrica di Antonio Fucito — 2 giorni fa

Quando scelgo la prossima pizzeria da visitare mi baso su una molteplice serie di fattori, talvolta legati ai consigli di colleghi, amici, guide, talvolta alle foto che è possibile vedere sui Social Network o sulle piattaforme quali TripAdvisor e Google.
Negli ultimi due casi cerco di andare sempre oltre le prime foto che magari vengono mostrate dalla pizzeria, sfruttando l’esperienza derivata da migliaia di pizze, i corsi da pizzaiolo a cui ho partecipato e, banalmente, l’esperienza acquisita nel corso del tempo.
Ogni tanto, però, rimango ancora fregato da chi bada troppo all’apparenza e non riesce ad offrire un prodotto “stabile” per la maggior parte dei commensali. Oppure chi, riconoscendomi o aspettandomi dopo una prenotazione (il ciuffo blu non mente) mi riserva un trattamento di favore sotto forma di una pizza cotta alla perfezione oppure esteticamente ammaliante, nonostante non sia così anche per gli altri tavoli durante la stessa serata.
Ad esempio mi è capitato di andare in una pizzeria di Verona che ha servito una Margherita buona e appetibile esteticamente; pochi giorni dopo, un amico che l’ha vista su Instagram mi manda la foto di quella ordinata da lui, una copia decisamente deprimente. Oppure a Frosinone succede che mi arriva una Margherita con un bel fiordilatte bianco tagliato a listarelle, mentre poco dopo la stessa Margherita che arriva al tavolo di fianco è fatta con una mozzarella “giallastra” completamente differente; e ancora, a Milano una pizzeria condisce la mia salsiccia e friarielli col doppio degli ingredienti di altri tavoli (facendo più danni che altro), fino ad una pizzeria di Mondragone nella quale mangio un’ottima pizza con filetto di tonno, la consiglio ad un amico che pochi giorni dopo al posto di quello “pregiato” ci trova un tonno che sembra essere quello della scatoletta.
Ebbene, tali accadimenti suscitano sentimenti nella mia persona che vanno dal disappunto fino a sfiorare la rabbia per il fatto che ancora oggi alcune realtà “pompano” così tanto la comunicazione quando la realtà è ben lontana da quella online che vuole attirare clienti da una botta e via, che mai torneranno e consiglieranno la pizzeria dopo averla visitata carichi di aspettative.
Capita anche che nella foga di fare bella figura si fanno danni ancora maggiori, e non sempre una bella estetica può coprire una cottura alla base non uniforme, una lavorazione dell’impasto rivedibile o un sapore anonimo come tanti altri.
Perché succedono ancora queste cose? Non sarebbe meglio fare un passo indietro, trovare il giusto compromesso per realizzare una pizza non dico uguale, ma simile, per almeno il 90% dei clienti, e poi, un passettino alla volta, migliorarla per diventare una pizzeria degna di essere consigliata in ogni dove?
Non c’è niente di peggio di fare promesse (aumentando le aspettative) e poi non mantenerle, ogni pizza che mangio(-amo) può e deve essere di qualità, se si vuole emergere nel mare magnum dell’offerta disponibile oggi.
Qui sotto trovate un video che parla di questa comparazione dei prezzi e la puntata del podcast “Lo Scassapizza” che tocca questo argomento da un altro punto di vista