Caro bollette: i rincari colpiscono duramente aziende e pizzerie
Gli imprenditori chiedono aiuto
News di Tommaso Stio — 2 anni fa
Come conseguenza della guerra dei prezzi innescata dall’invasione Russa in Ucraina, nel nostro e in altri Paesi d’Europa i prezzi di luce e gas sono alle stelle e stanno mettendo in ginocchio sempre più aziende e imprenditori, in particolare quelli del settore agroalimentare. Le testimonianze di bollette con aumenti di oltre il 300% rispetto allo stesso periodo del 2021 sono la normalità e gli esperti prevedono per il periodo autunnale nuovi pesanti rincari.
Il combinato disposto di un’inflazione che galoppa attorno all’8% e di questo rialzo straordinario dei prezzi che – almeno in parte – finisce per pesare sul consumatore finale sta generando non poco disagio tra i cittadini e gli imprenditori.
Ha fatto notizia qualche giorno fa la scelta del titolare di una pizzeria di Cremona di esporre la propria bolletta della luce all’ingresso del locale per protestare contro i nuovi prezzi dell’energia: “Quando le spese diventano insostenibili: mettere una pizza Margherita a 10 euro passando per ladro o chiudere l’attività?” è ciò che si chiede l’imprenditore, stressato da questo aumento vertiginoso dei costi che sta minando i profitti della sua come di molte altre attività.
Come detto, i rincari stanno colpendo indistintamente tutti gli imprenditori: anche Alessandro Condurro, di Da Michele in the world, ha spiegato che a causa del caro energia l’azienda di trova costretta ad aumentare di 1 euro il prezzo della margherita e di 50 centesimi il coperto nella sede di Salerno. Come spiegato a Repubblica: “l’ultima bolletta della luce, del mese di luglio, di una nostra pizzeria a Salerno ammonta a 4.600 euro e fino a dicembre pagavo 800 euro. Cosa dovevo fare, dire ai clienti di portarsi il ventaglio perché l’aria condizionata costa troppo? Non ho scelta, aumenteremo di un euro le pizze e 50 centesimi il coperto”.
Un problema che affligge anche i produttori agroalimentari, come spiega Francesco Franzese de La Fiammante, azienda che produce e vende pomodori pelati per le pizzerie: le spese stanno diventando insostenibili anche per le imprese agroalimentari con bollette che sfiorano il milione di euro rispetto ai 120 mila euro spesi l’anno scorso nel medesimo periodo (come raccontato alla trasmissione Controcorrente).
Una situazione sempre più difficile da gestire e che porta con sé un forte disagio per gli imprenditori, in dubbio tra chiudere o sospendere l’attività, oppure proseguire il proprio lavoro cercando di comprare il più possibile i costi, senza gravare eccessivamente sulle spalle dei clienti finali.