Cosa cambia per la ristorazione con il nuovo DPCM Draghi?

Interno2 (Franco Gallifuoco, Pendino, Napoli)

Nella giornata del 3 marzo 2021 il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo DPCM, il primo firmato dal nuovo presidente del consiglio Draghi, pensato per contrastare la diffusione del virus sul territorio nazionale e più specificatamente nelle varie regioni d’Italia.

Il testo completo uscito da Palazzo Chigi fa riferimento al periodo che va dal 6 marzo fino al 6 aprile prossimo come quello in oggetto e conferma la divisione di tutto il territorio in fasce di rischio, dalla più bassa (bianca) alla più alta (rossa). Tra le misure che non cambiano c’è ovviamente il coprifuoco dalle 22 fino alle 5 di mattina e l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto.

Rimane il divieto di spostamento tra tutte le regioni fino al 27 marzo, salvo per le eccezioni concernenti esigenze di lavoro, salute o il rientro verso il proprio domicilio o residenza. Per quanto riguarda la regioni e i comuni in zona arancione, è possibile fare visita a una sola abitazione (non più in zona rossa, a differenza del passato), una volta al giorno, dalle 5 alle 22 e all’interno del comune. Restano chiuse palestre, piscine e impianti sciistici mentre è consentita l’attività motoria individuale all’aperto come la camminata, bici o la corsa.

Per quanto riguarda le attività ristorazione, sono riconfermati gli orari dei ristoranti imposti dall’ultimo DPCM di gennaio: in zona gialla i bar e i ristoranti potranno aprire dalle 5 fino alle 18 e il consumo al tavolo è consentito fino a un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano conviventi. Dopo le ore 18 invece interviene il divieto di consumare cibi e bevande nei luoghi pubblici e all’aperto mentre ai ristoranti è consentito di continuare il servizio d’asporto fino alle 22 e il delivery senza limiti di orario. In zona arancione e in zona rossa invece, bar e ristoranti non possono fare servizio al tavolo ma è consentito soltanto l’asporto fino alle ore 18 per i bar e le 22 per i ristoranti.

Relativamente alle altre attività, in zona gialla e arancione potranno aprire i negozi mentre in zona rossa resteranno aperti soltanto quelli considerati essenziali come farmacie, alimentari e supermercati (sono esclusi dunque parrucchieri e centri estetici). A partire dal 27 marzo infine, e salvo peggioramenti della curva dei contagi, nelle regioni in zona gialla potranno riaprire cinema, teatri e altri spazi con posti a sedere pre-assegnati e distanziati di almeno un metro, riempiti fino al 25% massimo della capienza complessiva.

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