Sarà per la sua freschezza, per il suo gusto o per dare un po’ di contrasto con gli altri ingredienti, la burrata negli ultimi tempi sta letteralmente spopolando non soltanto in cucina ma anche in pizzeria, dove viene posizionata in uscita in tantissime preparazioni o addirittura intera.
Questo celebre latticino, gustoso e della forma rotondeggiante, non ha conquistato soltanto le tavole e le cucine italiane ma ormai si può dire, complice il caldo di questo periodo estivo, è riuscito a far innamorare ristoratori e clienti di tutto il mondo, a partire da paesi a noi vicini come Francia e Germania. La burrata, nata dall’ingegno degli abitanti di Andria che, a metà degli anni novanta e in occasione di una nevicata eccezionale, si ritrovarono costretti a trasformare il latte in altri prodotti caseari poiché il maltempo ne impediva il trasporto fino in città. Nacque così, quasi per caso, questo formaggio fresco, di latte vaccino, a pasta filata e dalla forma morbida e filamentosa.
Oggi il prodotto è noto ai più, gode dell’Indicazione geografica protetta IGP dell’Unione Europea e ha conquistato i palati di molti paesi andando ad affiancare, almeno in parte, il ruolo che ha invece ricoperto la mozzarella di bufala per molto tempo. Adesso non è più così difficile da reperire e anche la grande distribuzione riesce a soddisfare la domanda dei propri clienti che, magari da bravi pizzaioli casalinghi, vogliono sperimentare delle creazioni con protagonista proprio la burrata.
Come abbiamo scritto, si tratta di un ingrediente di alta qualità che viene impiegato prevalentemente a crudo quindi per insalate, piatti freddi oppure in uscita dal forno, nel caso di una pizza. Sempre più di moda l’utilizzo di burratine da 150 o 200 grammi che vengono posizionate direttamente al centro della pizza – vi sarà capitato sicuramente di ordinarne almeno una – lasciando così al cliente tutto il piacere di sprigionare la stracciata e il latte che sono contenuti al suo interno, per un mix di ingredienti e sapori davvero goloso. E, come sempre accade quando aumentano quantità e consumo, non sempre la qualità rimane alta, ma questo è argomento di un altro articolo.