Master del Cornicione, resoconto della finale e intervista al vincitore
nella cornice di The Sound of Pizza l’evento dedicato alla Pizza fatta in Casa
News di Antonio Fucito — 1 anno fa
Pochi giorni fa si è conclusa la prima edizione di The Sound of Pizza, il festival di Milano per la Lombardia che ha celebrato il nostro amato disco di pasta con la presenza di sette pizzerie, ventuno pizze speciali, musica, birra, vino e una corposa area dedicata alle Masterclass e ai Workshop.
All’interno di questa cornice si è celebrata la finale del Master del Cornicione, competizione voluta dal Molino Vigevano per supportare le community della pizza fatta in casa ed eleggere a cadenza annuale il proprio Ambassador in questo particolare contesto, in grado di esaltare lo spirito di condivisione e nella fattispecie promuovere la realizzazione di una pizza dal taglio moderno dove, appunto, è un cornicione ben visibile e alveolato a farla da padrone.
Nell’arco di circa nove mesi centinaia di “pizzaioli casalinghi” si sono iscritti alla newsletter inviando le proprie creazioni realizzate con la farina Vesuvio (a questo indirizzo il nostro test) del Molino Vigevano; ogni mese lievitamente – il festival della Pizza fatta in casa, si è preoccupato di eleggere i rispettivi nove vincitori mensili, che si sono riuniti nella cornice milanese del Circolo Magnolia per sfidarsi finalmente dal vivo davanti ad altri appassionati e una giuria composta da cinque esperti.
A condurre la serata Antonio Pascarella e Vincenzo Viscusi di Malati di Pizza – content creator molto seguiti dalla community di pizza fatta in casa – all’interno di due sfide differenti: nella prima ciascun candidato ha portato il proprio impasto realizzando una Margherita cotta utilizzando i forni Ooni Koda 16, partner di lievitamente; nella seconda i tre finalisti hanno utilizzato un impasto realizzato dai tecnici del Molino Vigevano per sfidarsi in chiave creatività scegliendo alcuni ingredienti all’interno della relativa “Mistery Box” scelta da Molino.
È stata una gara interessante all’interno della quale tanti appassionati di pizza fatta in casa si sono trovati per la prima volta davanti al “grande pubblico” e con strumenti di lavoro in trasferta; al netto di alcune problematiche derivanti da queste considerazioni di cui sopra, il risultato è stato spesso sorprendente, con alcune pizze che non hanno avuto niente da sfigurare rispetto a quelle che si vedono in pizzeria, ovviamente tenendo conto che si tratta di una performance singola e non in un contesto nel quale bisogna sfornare pizze a cadenza super sostenuta.
A vincere la gara è stato Giacomo Gurrieri, che più di tutti si è contraddistinto in entrambe le fasi per la qualità dell’impasto e del cornicione, per la cottura della pizza e la creatività della sua realizzazione.
Soprattutto abbiamo assistito ad una competizione positiva e collaborativa nella quale tutti i partecipanti si sono divertiti e hanno condiviso l’esperienze con i colleghi, un momento di condivisione dal vivo che nei prossimi mesi si materializzerà ancora di più nella community di pizza fatta in casa promossa da lievitamente e supportata da Molino Vigevano con questa inizitiva e non solo.
Qui sotto trovate la nostra intervista al vincitore del Master del Cornicione, nei prossimi giorni condivideremo anche la sua ricetta per realizzare un impasto moderno e dal cornicione alveolato a dovere!
Ciao Giacomo, complimenti! Parlaci un po’ di cosa fai nella vita, è di come e quando è nata la tua passione per la pizza fatta in casa.
Ciao a tutti, sono Giacomo Gurrieri e nella vita sono un commerciante di accessori per biciclette, essendo un ciclista per passione da molto tempo sono riuscito ad unirla al mio lavoro, l’altra passione è sempre stato cucinare, e quella per la pizza fatta in casa mi è venuta per caso nel lontano 2013 allorché in un grande supermercato ho trovato un impasto pronto da utilizzare a casa e ho provato a farne una pizza mangiabile….il risultato è stato a dir poco disastroso, da quel momento informandomi online su ricette per l’impasto e motodi di cottura ho cominciato a fare le mie pizze in casa per me e mia moglie, la cadenza era di una pizzata ogni due mesi, non ero assolutamente bravo e avevo una sola ricetta per l’impasto utilizzando il metodo di cottura padella grill.
La “malattia” per la pizza napoletana, sopratutto quella dal cormicione alto o contemporanea è poi in realtà nata con la pandemia nel marzo 2020, partendo come una challenge tra i miei amici di chi faceva a casa la pizza migliore, da li poi mi sono iscritto sui vari gruppi Facebook che in quel periodo sono fioriti e si sono arricchiti si gente malata per la pizza come me.
Perché pensi che la pizza fatta in casa si sia diffusa così tanto, al di là del boom in pandemia?
Penso che la diffusione della pizza fatta in casa sia stata molto agevolata dai numerosi canali Youtube, gruppi Facebook e pagine Instagram che con la pandemia hanno avuto una grande crescita,
Oggi ogni quanto in media ti diletti nel farla in casa? Che tipologia di pizza e abbinamenti preferisci?
Faccio la pizza napoletana in media una volta a settimana, prediligo quella moderna con cornicione alto mentre i miei topping preferiti sono quelli più classici, la margherita, la provola e pepe e la parmigiana.
Quali sono le difficoltà, secondo te, nel realizzare una pizza come si deve a casa?
La difficoltà maggiore è la non conoscenza dei processi che ci sono alle spalle, che si può acquisire con corsi fatti da professionisti o anche semplicemente avendo tanta passione e seguendo le numerose informazioni che ci sono in rete…e facendo tantissime prove.
Parliamo del Master del Cornicione, come mai ti sei scritto a questa competizione?
Mi sono iscritto perché amo la competizione in ogni sua forma, e ogni manifestazione a cui ho partecipato è stato il pretesto per conoscere tante nuove persone con la mia stessa passione per la pizza.
Che caratteristiche hai notato nella farina Vigevano Vesuvio rispetto magari ad altre che già utilizzavi?
Le caratteristiche principali che ho trovato nella farina Vesuvio sono l’ottimo sapore del prodotto finale, che già si avverte attraverso il suo profumo nella fase di impastamento e lo sviluppo verticale del cornicione in cottura, penso che dia il suo massimo in impasti diretti a medie/alte idratazioni, caratteristiche che sono veramente difficili da trovare in qualsiasi altra farina che io abbia mai provato.
Quali sono state le difficoltà maggiori di fare alcune pizze “in trasferta” da parte di un “pizzaiolo casalingo” come te?
La principale difficoltà che ho incontrato nel fare pizze in trasferta è stata quella di indovinare la gestione più adatta per far rendere la farina al massimo.
Quanto è cresciuta la community online di pizza fatta in casa? Ti senti con altri pizzaioli casalinghi per confrontarti, prendere spunti e condividere quanto imparato?
Dal 2020, ovvero da quando mi sono iscritto nei vari gruppi Facebook di pizzaioli casalinghi, ho notato una costante crescita degli iscritti, ho conosciuto decine di ragazzi con la mia stessa passione e siamo diventati amici virtuali, ci consigliamo a vicenda gestioni o farine da provare e sono presente in un paio di gruppi Whatsapp di pizzamaniaci dove giornalmente parliamo di impasti e del resto.
Che esperienza ti porti dietro dopo la finale del Master del Cornicione e l’evento The Sound of Pizza?
Dal Master del Cornicione a casa mi porto una cresciuta consapevolezza sulle mie capacità di gestire le emozioni davanti a un pubblico che è molto diverso rispetto al fare cinque o sei pizze a casa in perfetta tranquillità.
Ore che sei diventato Ambassador di Molino Vigevano, approfondirai ancora di più questo mondo? Sia in chiave personale che di condivisione
Sono molto orgoglioso di essere diventato Ambassador del Molino Vigevano, approfondirò certamente le mie conoscenze riguardo il mondo pizza grazie a Vigevano e cercherò di migliorare le mie capacità di condivisione,
Grazie e complimenti ancora!
Grazie a voi!