Perché la Settimana della Cucina in Giappone è importante nel 2020
In un anno difficile come questo, rimane un caposaldo dell'economia e della cultura enogastronomica italiana in Giappone
News di Salvatore Cardone — 4 anni fa
Questo novembre sarà un mese molto importante per il settore della ristorazione e, in generale, per il movimento gastronomico italiano. Come da tradizione infatti, anche quest’anno, in un momento complesso a causa dell’emergenza Covid-19, torna l’appuntamento con la Settimana della Cucina Italiana in Giappone, giunto ormai alla quinta edizione.
Dal 23 al 29 novembre tornerà dunque la rassegna promossa dall’Ambasciata d’Italia a Tokyo, che negli ultimi anni sta riscuotendo un successo sempre più crescente. In un anno difficile come il 2020, la conferma di un simile evento ha un’importanza capitale per tutte le parti coinvolte e per una lunga serie di motivi. La Settimana della Cucina Italiana è infatti una manifestazione fondamentale non soltanto per una questione puramente “culinaria” ma anche e soprattutto se ne si fa una questione economica.
Questo momento speciale ha come obiettivo finale quello di sponsorizzare e promuovere il più possibile la straordinaria ricchezza e la varietà della cultura enogastronomica italiana in Giappone e di rafforzare sempre di più il legame tra le due realtà, così da generare anche un grande ritorno economico per il nostro Paese. L’agroalimentare è infatti uno dei settori da cui il nostro export ha ottenuto i maggiori introiti negli ultimi anni ed è proprio per questo motivo – ma non solo – che la manifestazione annuale assume una valenza ancor più importante nel quadro generale corrente.
Tra gli introiti più importanti, generati proprio dall’accordo tra l’Unione Europea e il Giappone troviamo ad esempio quello legato all’esportazione di bevande, come vini e spumanti, la “principale” fonte a livello economico del nostro export su territorio nipponico. Grande rilevanza anche per prodotti lattieri e caseari, la cui diffusione è aumentata del 20,9% negli ultimi anni, senza dimenticare dei preparati come pasta, farina e quant’altro, il cui aumento ha fatto registrare cifre altrettanto importanti.
Tutti questi elementi sono stati sottolineati durante la conferenza ufficiale dell’evento dall’ambasciatore Giorgio Starace, il quale ci ha tenuto a evidenziare quanto sia fondamentale portare avanti questa tradizione in un periodo complesso come quello attuale, pur costretti però a fare qualche piccola rinuncia a causa della pandemia da Covid-19. Il virus, dunque, non ha fermato la Settimana della Cucina Italiana in Giappone, ma ha evidentemente “costretto” gli organizzatori a valutare alcune ovvie alternative per quanto concerne il format, che ne è uscito ovviamente mutato sotto alcuni aspetti. Questo non vuol dire che il calendario sia meno fitto del solito, anzi: sono stati organizzati oltre 30 eventi a tema, e noi di Garage Pizza, insieme ai ragazzi di Dissapore, li seguiremo molto da vicino, come Media Partner dell’evento.
A questo indirizzo è già disponibile il catalogo completo delle degustazioni, che si dividono in quattro macrosezioni tematiche: Prima colazione, Ristoranti, Pizzerie e Aperitivo, con annesse informazioni e indirizzi vari su tutti e 178 locali tra bar, pizzerie e ristoranti che aderiscono all’iniziativa, promuovendo e sponsorizzando al meglio i prodotti italiani sul suolo nipponico.
Segnatevi le date, dunque. Ormai manca poco!