Basta di Enzo Bastelli a Nola: la consacrazione definitiva? (recensione)

abbiamo provato la nuova pizzeria della ripartenza

Recensione di Antonio Fucito — 1 mese fa

Le vicissitudini che hanno coinvolto Enzo Bastelli negli ultimi anni sono note agli appassionati di Pizza: dopo aver lavorato a Napoli da “esordiente”, la sua consacrazione nell’era pizza segnata da Instagram è stata da Prima Classe in provincia di Caserta, periodo durante il quale tanti esperti e non hanno saggiato un tipo di pizza di carattere soprattutto nella tipologia di impasto.
L’avventura è stata interrotta in maniera brusca dando inizio ad una sorta di rincorsa per mangiare la pizza di Enzo Bastelli, che prima ha (ri)stazionato a Napoli, poi di nuovo a Caserta, fino ad un bel po’ di mesi in stand-by che si sono tradotti in quella che potrebbe rappresentare la consacrazione definitiva; a Nola, in provincia di Napoli.

Basta di Enzo Bastelli ha aperto da pochi mesi e si trova in una zona che propone ristoranti di ampio respiro con numerosi coperti; quelli della pizzeria sono oltre 100 e c’è un terrazzo che ospiterà eventi e aperitivi, oltre ad un parcheggio sotterraneo. Molto eleganti le finiture; lo spazio dedicato alla cucina e ai forni è di quelli che tanti pizzaioli sognano per avere le condizioni ideali di lavorazione.
C’è da dire altresì che il locale, per i commensali, può risultare un po’ troppo pomposo e dispersivo, al punto che anche l’area condizionata in questi giorni di caldo assoluto fa fatica a regalare una temperatura gradevole al 100%.

Arriviamo dunque alla parte più importante, quella del cibo, la cosa che conta veramente.

L’assaggio dei fritti è stato contraddistinto da una frittatina tradizionale (Bucatini di Gragnano, sugo alla bolognese e besciamella, 3€) e da un timballo di pasta (fettuccine, crema di piselli, guanciale croccante e parmigiano reggiano 24 mesi, 3,50€).

Buoni entrambi, dalla panatura al sapore complessivo alla cottura, un fritto adeguato più che rispettoso della tradizione.

Il secondo giro si è concentrato sui due mini-bun presenti sul menu, che al costo di 7€ propongono rispettivamente nuggets di manzo, cipolla marinata e salsa guacamole; il secondo invece pulled pork, guanciale croccante e salsa crispy fatta in casa.

Non mi hanno convinto del tutto, onestamente, dalla consistenza del pane al sapore complessivo “asciutto”, al di là della qualità degli ingredienti indubbiamente valida.

Finalmente pizza partendo dall’immancabile Margherita, che al costo di 7€ propone pomodoro San Marzano, fior di latte, basilico, pecorino romano e olio extravergine d’oliva.

Bella da vedere, saporita grazie all’aggiunta di pecorino e la corretta salatura del pomodoro; il morso ha confermato le caratteristiche eccellenti dell’impasto di Enzo Bastelli, una pizza che non “cede” mai mentre si mastica, croccante per definizione e morbida nell’affondo, di una sapidità gradevole che non prende il sopravvento, figlia di un impasto composto da più tipologie di farina e una percentuale di farro e crusca.
Può sembrare avvampata a tratti, ma il risultato è assolutamente ottimo al palato e identitario come pochi, in un mondo pizza nel quale ci sono fin troppi impasti fatti con lo stampino.

La seconda pizza ordinata si chiama “Non basta una“, costa 13€ e propone come abbinamento fiordilatte, peperoncino di fiume in doppia consistenza, pomodorini datterini rossi semidry, tonno di scottona e pomodorini confit, scaglie di parmigiano reggiano 36 mesi e olio extravergine d’oliva.

Ricca di ingredienti e di sapore, che mangiata per intero potrebbe leggermente affaticare pur essendo piaciona e gustosa come piace a me.

Dulcis in fundo, letteralmente, una delle pizze che più ha fatto parlare di Enzo Bastelli, la Margherita dolce lanciata nel 2018. Dopo tanti anni di onorato servizio nella sua versione originale, il pizzaiolo napoletano ha deciso di avvalersi di un pasticciere per farne una rivisitazione, al costo di 12€ per quattro spicchi.
L’originale, lo ricordo, era composta da confettura di pomodoro San Marzano, gel di bufala, menta e cocco rapè e olio extravergine d’oliva. Questa versione propone sempre una base di confettura di San Marzano, poi spuma di mozzarella di bufala, pomodorini semi-dry marinati in cannella e zucchero di canna, basilico cotto e fritto in pastella al cacao.

Il risultato? Più maturo rispetto all’originale dal punto di vista squisitamente “dolciario”, con sapori strutturati serviti su un impasto salato che regge perfettamente il gioco di sentori e consistenze.

La carta degli alcolici non difetta nelle birre e nei vini campani, c’è inoltre qualche escursione in Franciacorta e verso una manciata di Gin. La scelta delle etichette è piuttosto a fuoco per una pizzeria, manca magari qualche chicca meno conosciuta in grado di sorprendere il palato.

Basta di Enzo Bastelli sembra essere l’approdo definitivo del pizzaiolo napoletano o perlomeno quello che sarebbe da augurarsi per provare in pianta stabile le creazioni proposte. L’impasto continua ad essere il motivo principale che giustifica la visita, ma in generale gli abbinamenti nel menu sono centrati e l’offerta è piuttosto variegata all’interno di un locale moderno e ben attrezzato. Insomma, una pizzeria che merita indubbiamente una prova, da tenere nel radar per le sue future evoluzioni.

Cosa mi è piaciuto (+)
L’impasto, unico e di carattere
Abbinamenti saporiti e bilanciati, compresa una Margherita dolce più “matura” nel sapore
Il locale è grande e ben rifinito…

Cosa non mi è piaciuto (-)
…ma anche un po’ vuoto e non climatizzato benissimo
I mini-bun non sono al livello dei fritti e della pizza

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