Come sappiamo fin troppo bene, negli ultimi due anni il mondo si è praticamente fermato, ci siamo fermati noi e il tempo si è cristallizzato: una pausa imposta che è costata molto cara a tutti i cittadini ma soprattuto agli imprenditori del nostro Paese, a chi si è messo in gioco con la propria idea e ha deciso di fare un lavoro faticoso ma appagante come tutti quelli legati al mondo della ristorazione.
Questa volta ci troviamo nella bella San Leucio (frazione del comune di Caserta, ndr), una città che d’estate risplende con una freschezza e una pace che si respira davvero unica. All’ombra del famoso Belvedere di borbonica memoria spazia su tutto dal Vesuvio alla sottostante Caserta ed è proprio in questa bellezza che sorge Casa Cavalieri dove Raffaele e la sua esplosiva Rosa ne sono gli incontrastati governanti.
In una calda serata d’agosto, all’aperto, sulla la terrazza della pizzeria, ho avuto modo di assaporare quello che le mani di Raffaele sanno ben preparare. Raffaele e Rosa hanno aperto la Pizzeria Casa Cavalieri in pieno periodo di fermo immagine mondiale facendosi dare del matto da tutti… e hanno avuto ragione!
Hanno forzato il destino e in questo caso la forza ha vinto dandogli la capacità di raccogliere il meritato apprezzamento da parte di tutti quelli che hanno avuto modo di farsi “ammaccare”. In quella sera d’agosto apprezzammo la Margherita, la Carabiniera (sempre onore alla storia), la Montanara (doppia cottura, fritta e forno) e una fresca ed estiva Pacchetella (trionfo ed esplosione di sapore a cura di sapidi pomodorini).
I latticini sono di primaria fattura (Caseificio Il Casolare) e si sentono al morso su di un impasto ben compatto, ben lavorato e con ingredienti ben distribuiti su di un panetto dal peso di 260 grammi. E anche i fritti sono davvero buoni e saporiti: la frittatina in particolare è perfetta nella cottura della pasta e nel dosaggio dei vari ingredienti ma il mio preferito tra i fritti è il Croccarallo. Cos’è e com’è fatto non lo dico, recatevi sul posto e ordinatelo: ne vale la pena!
L’ultima volta che sono passato a salutare Raffaele e Rosa ho mangiato un eccellente Ripieno al forno (ricotta, salame… aaahhh!): pura poesia, i ripieni al forno o fritti sono poesia. Con Raffaele e Rosa è un piacere parlare, si ride e si scherza davvero alla grande. “E’ sempre stata la mia passione, ho sempre voluto fare questo lavoro, mi piace…” che altro aggiungere? Penso nulla. Quando nella vita si riesce ad avere la fortuna di fare ciò che si vuole è possibile superare anche i momenti più tristi.
Alla calma e tranquillità di Raffaele si contrappone l’esplosività di Rosa: un piccolo diavolo della Tasmania (quello dei cartoon). Corre, salta, tra i tavoli è lei che comanda: beccatela su Instagram, impossibile mentire. L’importante è che quando si ha voglia di una pizza fatta a mestiere e con amore “ci si vede tutti stasera a Casa Cavalieriiii!!” per dirla alla Rosa, con quel suo grande sorriso.
Insomma, una bella realtà nata in un periodo brutto e altalenante per le vicissitudini che hanno tenuto a freno l’umanità; hanno avuto coraggio e ne stanno raccogliendo i frutti! Il cammino è lungo ma sicuramente si prospetta un bel futuro: la loro pizza è frutto di una genuinità e di una voglia che fa stare bene, da loro il nostro gusto viene sicuramente appagato.
La loro pizza mi ha riportato in mente i sapori della gioventù, al morso c’è morbida sostanza, giusto profumo e gusto dei prodotti della nostra terra. Una realtà che celebra non soltanto l’arte della pizza ma che sfida i tempi che corrono, con grande caparbietà e con la voglia di lasciare quell’ultimo spicchio di pizza a questo futuro incerto per fargli comprendere che loro sì, loro hanno la forza di continuare a sfidarlo.
Questa recensione fa parte della rubrica “I percorsi di gusto di Amjago” di Amleto De Silva, che comprende articoli esperienziali e molto personali in giro per le pizzerie di Roma, e non solo.