È tutto DORO quello che ammacca LUCA? Pizzeria Doro Gourmet: la recensione
La serata pizza ci sta bene sempre anche ad inizio settimana, anche di martedì.
Recensione di Amleto De Silva — 1 anno fa
In compagnia dei miei soliti e fidati “Pizzabuster” si decide di varcare i confini territoriali di Macerata Campania (…ad un soffio da Caserta) per poter conoscere più da vicino la pizza di Luca Doro. Ha girato il mondo, ha studiato per approfondire la sua passione e comprendere la vera arte della pizza napoletana.
Nell’anno 2014 ha aperto la sua pizzeria e, da allora, ha ottenuto un bell’elenco di riconoscimenti ufficiali per la propria attività ed il suo nome è presente in grandi guide nazionali che si occupano di cibo e ristorazione. Anche la televisione lo ha visto protagonista in programmi dedicati al mondo della pizza.
Ma ritorniamo alla serata…
Dopo il nostro classico aperitivo (…è un rituale, senza Negroni non può iniziare nessuna serata tra amici di vecchia data!) ci siamo diretti verso la nostra meta: nemmeno il tempo di uno sbadiglio che si era davanti all’ingresso di Doro Gourmet. Tavolo pronto, ci accomodiamo e diamo una letta al menù per comprendere meglio come poterci muovere sulla scelta.
Uhmn…ce ne piacevano davvero troppe e dal momento che non riuscivamo a trovare serenamente un accordo ci siamo affidati direttamente a Luca Doro.
Ed ecco che arriva la prima pizza: Miracolo di San Gennaro.
La mozzarella di bufala si gioca bene la sua partita ma la freschezza che regala la ricotta quando incontra il San Marzano è davvero un simpaticissimo scherzetto per il palato.
La seconda pizza ci ha messo tutti d’accordo e, forse, era quella che più volevamo in tavola: 81047 Pizza nel Ruoto.
Una pizza di una sfrontatezza senza eguali, cottura nel ruoto eccellente, sapore godurioso, croccante al morso.
Olive di Caiazzo, capperi, pinoli, uva passa, pomodoro del piennolo ed alici ci hanno preso letteralmente a pugni il palato: che pizza!
Per fortuna in attesa del terzo round ci siamo concessi un attimo di respiro…la Pala al Mais e Girasole ci ha dato l’occasione di “sgrassarci” la bocca e la cosa non ci ha per niente infastidito.
Questa fresca, croccantissima “marénna ‘e sustanza” (si capisce il perché dalla foto…) con scarola riccia, aringa affumicata, provola di bufala, olive di Caiazzo e fetta di limone sorrentino ci ha dato la giusta voglia di continuare con una classica Provola e Pepe.
Nelle nostre serate questa pizza non manca mai, ci piace assai. Sarà per quel magico sapore che il pepe dona alla provola, per quel boccone ricco di sapore, per tanti motivi che manco vogliamo sapere ma è sempre con noi ad inizio o fine serata di degustazione.
Sul menù gironzola anche la pizza dolce e non possiamo andarcene senza averla assaggiata. Eccola: Delizia Doro, crema ed amarena. Semplicissima ma, allo stesso tempo accattivante nel gusto.
La crema buonissima che in assoluto ne avrei mangiato una scodella ma sempre in compagnia dell’amarena: ci esco letteralmente pazzo!
Una bella e degna chiusura della nostra degustazione affidata alle mani di Luca Doro.
L’impasto molto buono, dal sapore e dal profumo delizioso, una lievitazione ben fatta e curata ci hanno fatto promuovere la serata da Doro Gourmet.
Le guarnizioni tutte curate e non invadenti al palato senza nessuna esagerazione.
La carta delle bevande, tra birra vino e bollicine, essenziale: qualche nostra richiesta non è andata a buon fine ma una soluzione per la bevuta si è trovata.
Salutiamo Luca Doro con un sincero sorriso, siamo stati bene e, sicuramente, ci ritorneremo. Quindi sicuri che è tutto DORO quello che lievita e si ammacca, solo una cosa …Lucariè, però, la prossima volta una bella bottiglia di Gragnano fredda faccela trovare!
Questa recensione fa parte della rubrica “I percorsi di gusto di Amjago” di Amleto De Silva, che comprende articoli esperienziali e molto personali in giro per le pizzerie di Roma, Caserta, Napoli e non solo.