ECCOCI QUAAAAA: pizzeria Elite di Pasqualino Rossi, la mia recensione
Torna la rubrica “I percorsi di gusto di Amjago” nell’Alto Casertano campano
Recensione di Amleto De Silva — 1 anno fa
Questa volta si era davvero indecisi su dove andare, c’erano in ballo un po’ di nomi ma non si riusciva proprio a concludere nulla, eravamo sul punto di rimandare il tutto oppure di cambiare proprio destinazione culinaria.
E poi, alla fine, “…ma non abbiamo mai assaggiato la pizza nel ruoto di Pasqualino Rossi! Dai, andiamo da Pasqualino. Non ci mettiamo nulla ad arrivare fino ad Alvignano…”.
E così si parte, si passa per Caiazzo e si fa finta di non sapere che è zona di Franco Pepe e dei Fratelli Pepe altrimenti ci si ferma per richiedere asilo, una quarantina di minuti e siamo in piazza ad Alvignano.
Serata tranquilla e calda di fine settembre, la pizzeria è a due passi. Le sale sono due ben illuminate, l’arredamento è molto moderno ed i colori che vivono all’interno del locale sono accesi, sgargianti, ma non fastidiosi.
Ci accomodiamo al tavolo e subito ci prepariamo per dare uno sguardo approfondito al menù: vino Gragnano in tavola e si parte.
La voglia di frittura la plachiamo ordinando da “I Fritti di Mamma Rita” il Calzoncino: ne prendiamo un paio, sono piccoli ripieni fritti con provola affumicata, salame Napoli e pepe nero.
La fama che precede il Calzoncino è meritatissima: fritto asciutto, al morso il ripieno gratifica il palato con un sapore intenso ma non invadente, ottima la provola.
A seguire la regina non può mancare: ecco la pizza Margherita: classica, pomodoro, fior di latte, basilico. Cottura perfetta, dal sapore morbido ma appagante al boccone. Un gusto così gentilmente deciso ne fanno una signora pizza: si gioca una forte posizione nell’Alto Casertano.
Per continuare decidiamo di virare su di una pizza che sia più fresca, non “impegnativa”.
Sul tavolo arriva la pizza Cetara (fiordilatte, pomodorini freschi, alici ed olive caiazzane) che ci regala un buon momento di tranquilla degustazione tra un boccone ed un sorso di Gragnano.
Tanta freschezza ci consente di poter passare al pezzo forte della serata: la pizza nel ruoto: pura tradizione che da tempo sta vivendo una nuova e notevole popolarità.
Ricordo che tra infanzia e gioventù ne ho mangiate diverse, ne andavo letteralmente pazzo, di solito erano gli avanzi dell’impasto del pane che venivano sistemati in questo ruoto di alluminio, il tutto con abbondante condimento. Alta e morbida con il bordo croccante e bruciacchiato: uno sballo.
Comunque differente dalla normale pizza che sia napoletana o moderna, ma fortemente appetitoso.
Ordiniamo una Marinara e nel ruoto il risultato è davvero superbo: la semplicità degli ingredienti da valore all’impasto ed alla cottura. Piacevolmente croccante con quel pomodoro abbondante che da tanta piacevolezza nel gustarla.
Naturalmente non può mancare una pizza Provola e Pepe: sul menù nello specifico non è segnata, chiediamo se è possibile averla, nessun problema.
E’ già una pizza seria nel sapore ma la cottura nel ruoto le fornisce una “arroganza” al boccone davvero stupefacente.
Provola buonissima che unita al croccante della cottura, al lieve bruciacchiato dei bordi ed al dolce sapore del pomodoro, nell’insieme, danno al palato una spinta eccellente.
Niente da dire: Pasqualino con le sue pizze ‘RIND U ‘RUOT ci ha steso per davvero.
Siamo alla fine ma ricordandoci della bontà della frittura riscontrata nell’assaporare il Calzoncino decidiamo di chiudere la serata con la Pizzeppola: pizza fritta guarnita con crema al rum ed amarene: chiusura perfetta.
Per quanto sia asciutta d’olio sembra quasi non fritta, la crema è davvero ben fatta con il gusto del rum non invadente, le amarene completano e “sgrassano” il boccone.
Serata piacevolissima e Pasqualino Rossi con le sue pizze si conferma professionista di grande valore: merita ogni chilometro fatto per venirlo a conoscere. Il servizio in sala è attento, preciso e sorridente. Nonostante fosse una serata nel mezzo della settimana le due sale erano piene e questo può essere sempre motivo di tensione o di ritardi nelle portate: questo non è accaduto.
La serata volge al termine anche in pizzeria; Pasqualino si riposa in un angolo scorrendo notizie e chiacchiere sul cellulare, non mi va di disturbarlo per scambiarci qualche parola: ritornerò sicuramente e sono ripromesso di conoscerlo.
In questa notte di fine settembre ancora calda ed estiva si fa rientro alle proprie case consapevoli di aver trascorso piacevolmente un’altra serata.
…CASERTA: ECCOCI QUAAAAA!!!!!
Questa recensione fa parte della rubrica “I percorsi di gusto di Amjago” di Amleto De Silva, che comprende articoli esperienziali e molto personali in giro per le pizzerie di Roma, Caserta, Napoli e non solo.