Fino a qualche tempo fa sembrava un miraggio poter mangiare a distanza la pizza dei più bravi e conosciuti pizzaioli italiani, magari lontani dalla propria abitazione e dalle rotte personali dedicate al Grand Tour della Pizza.
Necessità fa virtù, e così durante questo periodo scellerato post Covid-19, Simone Padoan ha deciso di lanciare un progetto in cantiere da qualche tempo, l’e-commerce de I Tigli con spedizione in tutta Italia, per adesso all’infuori della Sardegna.
Il pizzaiolo di Verona, premiato anche da noi su Dissapore, propone una pizza con base focaccia con largo uso di ingredienti di qualità e combinazioni peculiari, che in pizzeria si materializzano anche in degustazioni, servizio di qualità e un ambiente ricercato: fattori che giocoforza si riflettono su prezzi più alti della media.
Con l’introduzione dell’acquisto online l’idea è stata anche di “bilanciare” la riduzione dei coperti dovuti al distanziamento sociale e allo scetticismo delle persone che si protrarrà per chissà quanto tempo, creando un prodotto da assemblare a casa e rigenerare in forno.
Il procedimento in realtà è del tutto simile a quello che avviene a San Bonifacio, Verona, durante il quale la base viene cotta una seconda volta nel forno elettrico e spesso condita all’uscita.
Non mi sono fatto sfuggire l’occasione di ordinare un paio pizze, e condividere con voi le impressioni dettagliate.
L’acquisto online e il prezzo
L’e-commerce de I Tigli è disponibile a questo indirizzo, sul sito ufficiale della pizzeria, e propone un’interfaccia chiara con l’indicazione di come ordinare le pizze disponibili.
Attualmente sono nove, quelle che gli avventori locali hanno imparato a conoscere sotto forma di degustazione con otto spicchi.
Una volta inseriti i prodotti nel carrello è necessario scegliere il giorno di lavorazione delle pizze, disponibile dal lunedì al mercoledì. Per fare in modo di accorciare i tempi il mio consiglio è quello di ordinare entro la domenica, ancora meglio il sabato, altrimenti c’è il rischio di passare alla settimana ancora successiva: personalmente ho concluso l’acquisto lunedì 11 maggio 2020, ed ho potuto scegliere il giorno a partire dal 18 maggio.
Una volta terminata la lavorazione i prodotti vengono assegnati ad un corriere refrigerato, con consegna prevista entro le 24-48 ore. In teoria, perché il mio pacco, ad esempio, è arrivato venerdì 22 maggio, poiché ho appreso successivamente che alcune zone vengono servite solo una volta a settimana. Nel mio caso Terni, Umbria, regione centrale italiana solitamente ben coperta da tutti gli altri corrieri provati nel corso degli anni.
Sono passati 11 giorni tra l’ordine e la consegna, quindi, un periodo elevato ed anche incerto poiché dopo la lavorazione l’ordine sul sito non viene più aggiornato fino alla consegna, con l’assenza di un tracking number per seguire la spedizione.
Anche se consideriamo tutte le attenuanti del caso – servizio appena partito, preparazione artigianale e rigorosa delle pizze, periodo Covid-19, corriere specializzato – diventa difficile allo stato attuale pianificare, ad esempio, una cena con parenti oppure un regalo. In perfetto contrasto, inoltre, con quello “stato mentale” di ricevere le cose rapidamente a cui tanti e-commerce, non solo blasonati, ci hanno abituato.
Sono sicuro che la situazione migliorerà col tempo e l’esperienza, ma ad oggi è quella descritta qualche riga più sopra.
Questione prezzo: ho ordinato “La Bufala” e “L’Orto”, ad un prezzo di 20€ ciascuna più 18,50€ per la spedizione, per un totale di 58,50€. Successivamente i prezzi sono stati equiparati a quelli presenti in carta, vale a dire rispettivamente 25€ e 28€: una decisione dal mio punto di vista “filosoficamente” sbagliata.
Badate bene, non si tratta di contestare il prezzo assoluto della pizza, sicuramente impegnativo ma frutto di una grande qualità degli ingredienti e del piatto complessivo, come quantità almeno una volta e mezzo superiore ad una pizza “normale”.
Ma di aver fissato lo stesso prezzo di un prodotto che in pizzeria gode della preparazione completa da parte di Simone Padoan e del suo staff, del servizio al tavolo, di un locale ricercato e della “comodità” di non fare nulla. In versione e-commerce questi fattori non sono presenti, senza contare che bisogna ultimare cottura e preparazione: un amico tirchio ci tiene che venga considerata anche l’energia elettrica consumata dal forno e la pulizia della cucina.
I prezzi precedenti erano più in linea con una visione da e-commerce, al di là poi della sensibilità di ciascuno nel giudicare eccessivo o meno il costo della singola pizza. Dopo averla provata, s’intende.
La preparazione e la prova
Gli elementi di ciascuna pizza sono stipati in un cartone semplice con il logo de I Tigli e un etichetta col procedimento per la preparazione, più precisa rispetto alla descrizione presente sul sito. All’interno c’è la base della pizza e gli ingredienti freschi all’origine, sigillati in diverse bustine – quando necessario sottovuoto – e come detto refrigerati durante il trasporto. Mancano invece le indicazioni su scadenze della pizza, degli ingredienti e altre informazioni collegate.
Partiamo da La Bufala, composta da mozzarella di bufala (🤠), pomodoro datterino rosso, olio al basilico e origano.
Il forno va preriscaldato (quanto tempo prima dipende dalla sua potenza/efficienza) a 230 gradi, la base condita col pomodoro e poi infornata per quattro minuti. Gli ultimi due assieme alla mozzarella di bufala, tagliata precedentemente a fettine e lasciata nella vaschetta di polistirolo in dotazione.
Una volta terminata la cottura, Simone consiglia di scaldare il piatto per 1 minuto e dividere la base in otto spicchi, per condire ciascuno con una fetta di mozzarella, olio e origano.
Ovviamente si può fare come più aggrada, ma personalmente ho seguito alla lettera le indicazioni per replicare l’equilibrio estetico e di concentrazione degli ingredienti su ciascun spicchio.
Ho trovato la preparazione di questa pizza semplice – e di certo non sono una cima in tal senso – dal punto di vista “tecnico”, con un ingombro medio in cucina.
Finalmente la prova d’assaggio: la base della pizza viene rigenerata in maniera convincente, al morso si avverte il “crunch” che lascia poi spazio alla morbidezza dell’impasto, il pomodoro datterino è eccellente anche come sapidità, la mozzarella di bufala campana buona al netto dei giorni trascorsi dalla sua produzione. Pizza complessivamente ottima, soddisfacente come quantità; l’olio dà quel colore, profumo e “umidità” ulteriori che rendono il morso ancora più piacevole.
Qui sotto le foto col procedimento eseguito in prima persona, fino al risultato finale.
Passiamo adesso alla seconda pizza, preparata e consumata nella stessa sessione (si, lo so, sono un Tanzen Vs Pizza.), denominata L’Orto. La base è integrale, gli ingredienti sono asparagi verdi e bianchi, mozzarella, maionese di piselli e cipolla.
Stessa temperatura di cottura, base infornata per quattro minuti dopo averla condita con asparagi verdi e mozzarella; in vaschetta, sempre per quattro minuti, vanno cotti gli asparagi bianchi disposti in fila.
Dopo la suddivisione della base, ho adagiato un paio di asparagi bianchi per ciascun spicchio, la maionese di piselli a ciuffi (beh, più o meno 🕺), ed i petali di cipolla.
In questo caso la preparazione è stata un pelo più complessa ma egualmente fattibile.
La base integrale rilascia un profumo intenso e piacevole, l’equilibrio tra gli ingredienti è eccellente con la maionese di piselli a fare la parte del leone. Complessivamente sapore molto buono, ma forse un filino meno coinvolgente rispetto a quello della Bufala.
Qui sotto, come prima, le foto del procedimento e il risultato: secondo voi sono più bravo come fotografo, nel condimento, oppure faccio pena in entrambi i casi?
Conclusioni e giudizio complessivo
Con il suo e-commerce online, Simone Padoan ha reagito nella maniera ideale a questo periodo, permettendo di ordinare la sua pizza a distanza e di vivere un’esperienza al morso non molto lontana da quella de I Tigli a San Bonifacio, Verona.
L’assemblaggio è tutto sommato facile e divertente, pur richiedendo tempo soprattutto quando si vuole preparare più di una pizza; la qualità degli ingredienti è fuori discussione e il risultato complessivo di alto livello, una tipologia di pizza/focaccia più unica che rara, frutto di anni di sperimentazione da parte del pizzaiolo veronese.
Una logistica da rivedere per tempi e chiarezza, i prezzi “filosoficamente” alti (leggete il paragrafo dedicato per approfondire) precludono il successo completo di questa operazione, che si dovrebbe materializzare nella voglia di un nuovo ordine.
Idealmente rimandata a settembre, come a scuola, per fare di nuovo il punto della situazione.
Per scoprire come trattiamo il test dei prodotti, il giudizio delle pizzerie e qual è la linea editoriale di Garage Pizza, è possibile consultare il nostro Manifesto completo.