E’ impossibile restare indifferenti alla bellezza ed al fascino di Lecce, la Signora del Barocco, sia quando i raggi del sole si riflettono sulle sue case di pietra leccese che di sera quando tutta l’atmosfera si tinge con il mistero della notte.
Lecce da tempo nei miei pensieri vacanzieri e proprio sul finire della scorsa estate, a ridosso della festa patronale di Sant’Oronzo, mi sono appropriato di questa splendente città.
Ancora si respirava aria da vacanza piena per luce e calore tanto da farmi immergere in quella molesta rilassatezza del ciondolare per le vie senza una meta, un caffè, una cattedrale, un cappuccino, un palazzo importante, la voglia di un cornetto da gustare camminando, un aperitivo con vino e tarallini, un morbido pranzo e, perché no, anche una bella pizza. Per dirla tutta ero molto intrigato dal pensiero di dover andare a gustare una pizza presso una pizzeria della piazza leccese che dai primi posti di tutte le classifiche, blasonatissima, premiatissima, non faceva altro che incutere timore e rispetto.
In verità ci sono stato ma non ne parlerò affatto proprio perché non mi ha lasciato nessuna sensazione stupefacente. I presupposti sono sfumati: serata sbagliata? Può essere, tutto può capitare. Ritengo, però, che tutte le medaglie “conquistate” non possano farti errare nel proporre i fondamentali della pizza: margherita o marinara che sia.
A differenza il servizio è stato perfetto: veloce, gentile, allegro e molto vicino alle mie richieste con davvero forte cortesia.
Ma la vera sorpresa è stata un’altra e del tutto inaspettata.
Un’altra mia ‘nziria era quella di visitare Palazzo BN e rilassarmi con un grande Negroni in Terrazza BN: un giardino pensile con vista panoramica sulla città. Avevo visto un servizio che mostrava Palazzo BN in televisione e l’idea di aver trasformato una sede storica del Banco di Napoli in un luogo di grande ospitalità e gastronomia mi aveva davvero entusiasmato.
Questo imponente palazzo così ristrutturato ancora oggi conserva pezzi della storia che lo hanno attraversato: quelli che un tempo erano i caveau della banca oggi ospitano una palestra, il meraviglioso bancone di marmo al tempo reception del Banco di Napoli è del Food Court con tutta la pregevole offerta mangereccia (i ristoranti Red ed Ammos Fish Bar, il Banco Lounge Bar), ai piani superiori ampie suite per l’ospitalità.
Questo in breve, intanto i Negroni erano saliti a due ed avevo iniziato a conoscere e chiacchierare con i ragazzi che curavano il servizio sia in Terrazza BN che nelle sale ristoranti.
Naturale che si finisse a parlare di pizza, della mia esperienza non proprio esaltante e quando ho scoperto che anche a Palazzo BN c’era “l’angolo della pizza” non ho saputo resistere: stasera si ripete!
(…credo mia moglie cominci a stufarsi di questa mia cosa…ma non è colpa mia: è la pizza che mi provoca!)
E così conosco Alessandro Arnone che con Lecce e la Puglia nel cuore si diverte a giocare con acqua, farina e fuoco.
Una bella chiacchierata fa da apripista alle pizzette della serata. Iniziamo con Fattizza che su base focaccia fa accomodare stracciatella fresca, un bel crudo San Daniele e fichi del Salento. Deliziosa nella sua semplicità dall’impasto davvero gradevole e ben lavorato, sapore preciso, ingredienti di qualità, un boccone estivo molto gratificante.
L’immancabile Margherita segue a ruota.
Ottima: semplicemente San Marzano, fior di latte, olio e basilico. Cottura decisa che la rende “arrogante” (citando il Tanzen…) come solo una margherita deve essere, l’amalgama del gusto al morso è pieno, di sostanza. La delicatezza del San Marzano lascia via libera al sapore del fior di latte ed all’olio EVO. L’impasto mi è piaciuto tanto e nel sapore mi ha ricordato molto quello di una pizza che a Roma ci ha “Illuminati” da anni: forse perché usano medesima farina?
Menù con 15 pizze divise in focaccia Fresca, tradizionali, rosse e Bianche. La pizzeria è “agganciata” all’Ammos Fish Bar e di conseguenza si può avere una scelta sulla bevuta davvero notevole.
Il servizio ai tavoli è di una cura e precisione encomiabile.
E’ stata un’esperienza così positiva che prima del rientro si è deciso di provare anche la cucina dell’Ammos.
Così dopo il mio Negroni di rito si avvicina Alessandro: “…l’altra sera il mio impasto non era dei migliori ma quello che ho preparato per la serata è davvero perfetto…per farmi perdonare ti offro una Marinara per aperitivo ed anche qualche trancio di focaccia pugliese…”.
Ah, l’impasto non era preciso, ovvero, che dire: ad una così lucida gentilezza si risponde a morsi… Alessandro aveva ragione: l’impasto era superiore al precedente, la pizza Marinara ottima. Della focaccia lascio tutto all’immaginazione di chi legge.
Questo è Alessandro Arnone che impasta da anni, da quando era ragazzo, senza mai lasciare la sua terra e che con il suo pregevolissimo impasto delizia chi si siede ai tavoli di Palazzo BN. Si vede da come ne parla che ama il suo lavoro e spero davvero che il luogo dove ammacca senza sosta gli dia tutta la visibilità possibile perché la merita tutta.
E’ bello vederlo lavorare mentre ti parla del suo impasto, delle farine che usa, di come sceglie i prodotti da usare.
Alessandro ha trasformato una mia delusione per la precedente pizzeria in gioia con una piacevole quanto inaspettata sorpresa: LA SUA PIZZA!
Questa recensione fa parte della rubrica “I percorsi di gusto di Amjago” di Amleto De Silva, che comprende articoli esperienziali e molto personali in giro per le pizzerie di Roma, Caserta, Napoli e non solo.