L’ottima Pizza con e senza glutine di Guardascione a Napoli

abbiamo provato entrambe le versioni in una recente visita

Recensione di Antonio Fucito — 3 mesi fa

Dal 2021, il Vomero ospita una pizzeria che, in poco tempo, si è posizionata tra le più interessanti di questo quartiere collinare di Napoli. Dopo cinque anni a Monte di Procida, infatti, Federico Guardascione si è “insediato” prima con la pizzeria e poi, nel 2024, con il bistrot che portano il suo nome. La pizzeria è impreziosita da una lavorazione a parte per il senza glutine (e opzioni senza lattosio) che, proprio nell’ultimo anno, ha “subito” un deciso miglioramento nel risultato, come ho potuto appurare nella mia visita più recente.
La pizzeria, che si trova negli ex locali dello storico Alexander Pub, dispone di finiture eleganti e di circa 120 coperti, offrendo un colpo d’occhio piacevole, anche se il rumore di sottofondo andrebbe mitigato maggiormente.
La tipologia di pizza offerta ha un cornicione generoso, ma il condimento è comunque adeguato. Il menu è piuttosto ancorato alla tradizione, con alcune rivisitazioni e variazioni sul tema.

Partiamo dalla Margherita, infatti, che al costo di 7,50€ propone Pomodoro San Marzano DOP, fiordilatte di Agerola,
parmigiano stagionato 24 mesi, olio evo, basilico.

Quello che colpisce al morso è la consistenza dell’impasto, assolutamente percepibile al primo affondo e poi piacevolmente scioglievole nel lasciare lo spazio agli ingredienti. Anche al tatto l’impasto dà sensazione di un’ottima lavorazione, e la cottura sostenuta ma non eccessiva completa l’opera per una Margherita che poi, al gusto, non sacrifica la sapidità e la percezione di qualità complessiva.

Qui sotto la Elena (12€), realizzata con mozzarella di bufala campana, provola di Agerola, pomodorini gialli del Vesuvio, pomodori secchi, zeste di limone, parmigiano stagionato 24 mesi, olio evo, basilico.
Poi l’immancabile würstel e patatine, qui denominata Pizza Baby (9€) con fiordilatte di Agerola, patatine fresche a stick, würstel, olio evo, basilico.

Anche in questi due casi l’impasto si è confermato essere di ottima qualità, sapidità, cottura e lavorazione, con gli ingredienti dispensati in maniera equilibrata per non appesantire i morsi successivi e mantenere i tratti “golosi” derivati da questi due abbinamenti.

Qui sotto la Boccaccio (12€) che in questa versione è composta da una “striscia” di ripieno classico napoletano (Ricotta di pecora, fiordilatte di Agerola, salame Napoli, pomodoro San Marzano DOP, pepe nero macinato), dall’altra dalla provola e pepe.

La ricotta di pecora dà una spinta ancora migliore in chiave di sapidità e “abbinamento” con il resto degli ingredienti; la provola e pepe è saporita con una bella persistenza di quest’ultimo anche dopo aver deglutito.

Siamo finalmente giunti alla pizza senza glutine, che si può richiedere con qualsiasi abbinamento al sovrapprezzo di 1,50€. Nel caso specifico ho optato per un doppio abbinamento: la Vanvitelli, con fiordilatte di Agerola, all’uscita dal forno sbriciolata di formaggio alle foglie di castagno Beppino Occelli, gherigli di noci, culatello, confettura di fichi, olio evo, basilico; e la Lardoro, con provola di Agerola, pomodoro giallo semi dry, lardo di Norcia, olive taggiasche,
parmigiano stagionato 24 mesi, olio evo, basilico.

Pizze Senza Glutine (Federico Guardascione - il colmo del pizzaiolo, Napoli)

Ci troviamo di fronte a una delle migliori pizze senza glutine che mi sia capitato di provare, con una consistenza e un morso che, sebbene incontrino una maggiore tenacità rispetto alla pizza con glutine, rimangono comunque più che accettabili. Sono sicuro che l’estetica e il morso sarebbero indistinguibili per tante persone e solo un esame attento della sezione “tradirebbe” la sua natura senza glutine.
Incuriosito dal risultato complessivo, ho chiesto come fosse stata realizzata, nel dettaglio con tre farine non deglutinate di tre produttori diversi, una doppia lievitazione e 24 ore di lievitazione, il tutto con lo scopo di ottenere un cornicione più sviluppato.

Insomma, nell’attesa che si materializzino i nuovi progetti che prevedono l’apertura di una pizzeria vicino al lungomare di Napoli e a Bacoli (paese di origine di Federico Guardascione), la pizzeria omonima al Vomero si conferma un punto di riferimento da non perdere, con un’attenzione sempre maggiore alla lavorazione del senza glutine.

Cosa mi è piaciuto (+)
Abbinamenti saporiti ed equilibrati
Impasto di gran pregio
Pizza Senza Glutine di qualità sorprendente

Dubbi (-)
Accessibilità del locale inadeguata e un po’ di rumore di sottofondo