OMG! C’è una nuova pizzeria eccellente a Napoli

la recensione della neonata pizzeria di Gennaro Melillo

Recensione di Antonio Fucito — 1 anno fa

Sezione Margherita (OMG! La pizza di Gennaro Melillo)

Non è un iperbole affermare che Napoli sia una città che vive (anche) di pizza, sfornandone in quantità industriale grazie a pizzerie “di quartiere” oppure quotate grazie a motivi più o meno nobili. Non è la città con la quantità di pizzerie maggiore (è terza, dopo Roma e Milano) né con la densità più elevata di locali per abitanti (siamo oltre l’ottantesima posizione); ma rispetto alle altre il suo centro è inebriato dal profumo di pizza e la pizza è innestata nel suo tessuto sociale.
Napoli è anche una metropoli avulsa all’immobilismo, e manifesta tra le altre cose tale “insofferenza” con pizzerie nuove che sperimentano sempre di più senza per questo venire osteggiate da chi è abituato alle declinazioni classiche.

Fa infine piacere notare come la nascita di una pizzeria di successo in una zona “meno vocata” faccia da traino e da reazione a catena per le successive.
Il primo esempio che viene in mente è quello del Lungomare Caracciolo – anche se preferisco sempre il centro storico – un altro che è possibile fare punta alla congiunzione tra Fuorigrotta e Bagnoli in via Diocleziano, inaugurata qualche anno fa da Diego Vitagliano e che a distanza di poche centinaia di metri ha visto fiorire diversi ristoranti e pizzerie di concezione moderna.

Oggi parliamo di una di queste, OMG! la Pizza di Gennaro Melillo, pizzaiolo 41enne alla prima esperienza da imprenditore dopo una corposa gavetta che lo ha visto lavorare tra gli altri da Federico Guardascione e contribuire all’apertura di un’altra pizzeria della zona, Pizza Social Lab.
Ci sono stato a poche settimane dall’apertura avvenuta lo scorso 1 settembre, per saggiare una pizza che si posiziona senza alcun dubbio nei piani alti di una città che come detto vanta migliaia di pizzerie nel proprio curriculum.

Locale piccolo da circa 30 coperti, design minimalista con tonalità giallo-nere, in sala personale separato per le comande e la parte alcolica.
Protagonista assoluta la pizza, che presenta uno stile conosciuto e al contempo identitario, nel quale il cornicione è ben visibile ma non preponderante e la cottura risulta aggressiva senza esagerare. L’impasto è realizzato mediante il prefermento biga al 40%, l’idratazione vira verso l’alto, la parte centrale è sottile e cedevole o meno a seconda del condimento che viene ospitato.

Come non cominciare dalla Margherita, che al prezzo di 6,50€ offre Pomodoro San Marzano, fiordilatte, basilico, parmigiano, olio evo.

Saporita e arrogante al punto giusto, il parmigiano ne amplifica tali caratteristiche e il cornicione ha un’ottima consistenza, lasciando il palato complessivamente soddisfatto in tutte le fasi di una masticazione non eccessiva.

Con la Pomodoro CRUNCH!, saliamo a 12€ per un’emulsione di pomodoro San Marzano, fiordilatte, pomodorino giallo del Vesuvio, pomodorino rosso semidry, crumble di pane al basilico, parmigiano, olio evo.

Il colorito del cornicione e la cottura sono in generale ottime, la pizza è bollente e non soffre della “sindrome da tiepido” di alcune sorelline illustri realizzate con la stessa tecnica; il crumble aromatizzo dona un po’ di croccantezza aggiuntiva.

Nel menu sono presenti anche alcune tipologie di impasto aggiuntive; dalla pala, che non ho provato, al rutiello che propone una consistenza e croccantezza maggiori ed è offerto in tre condimenti che reggono tali caratteristiche. In foto la Marinara Gold, che al costo di 12€ propone pomodori del piennolo rossi, pomodorini gialli del Vesuvio, olive nere, capperi, origano, aglio, basilico, olio evo.

Rutiello (OMG! La pizza di Gennaro Melillo)

La Capricciosa è una delle ultime pizze storiche ritornata in auge grazie al deciso salto in avanti qualitativo, la New Capricciosa! di Gennaro Melillo propone a 12€ pomodoro San Marzano, carciofi arrosto, salame napoli, polvere di olive nere caiazzane, funghi champignon in crema, prosciutto cotto all’uscita, basilico, parmigiano, olio evo.

Capricciosa (OMG! La pizza di Gennaro Melillo)

La qualità degli ingredienti e il loro bilanciamento sono di livello, per una tipologia di pizza tra quelle che offrono il migliore rapporto tra carboidrati, proteine e grassi.

Ultima pizza della serata è stata la Nerano! – un po’ troppi punti esclamativi, anche se capisco il concetto di richiamare con le pizze speciali il nome del locale – che propone sempre a 12€ vellutata di zucchine, chips di zucchine, fiordilatte, fiori di zucca, fonduta di provolone del monaco, parmigiano, basilico, olio evo.

Nerano (OMG! La pizza di Gennaro Melillo)

Bella da vedere, avvolgente al morso; indubbiamente l’olio utilizzato e il parmigiano in quasi tutte le pizze sono un fattore determinante per chiudere in bellezza fino alla “fase di espirazione”.

Piccolo intervallo dedicato ai fritti, ben realizzati soprattutto per quanto riguarda la frittatina di pasta.
L’offerta dei vini è banale o meglio va fin troppo sul sicuro, con poche referenze classiche e dai grandi numeri; meglio le birre artigianali, che si difendono e hanno qualche spunto più interessante.

Ci sono fattori che giocano a favore della pizzeria e che andranno confermati nel tempo – pochi coperti, entusiasmo iniziale, file ancora contenute – ma al cliente poco importa e la partenza non poteva essere migliore: Gennaro Melillo e la sua pizzeria OMG! (ciao, Davie504) propongono una pizza eccellente in tutte le declinazioni che ho provato, dall’impasto alla lavorazione alla cottura e al sapore. Sono tornato a casa davvero soddisfatto di una pizza che rappresenta la perfetta unione tra quello che amo della pizza napoletana (leggete Napoli capitale della pizza, perché gli altri rincorrono ancora) e una lavorazione alternativa moderna, per un risultato che non sacrifica il sapore e l’arroganza sull’altare della digeribilità e degli abbinamenti complessi ma poco incisivi se non piatti al morso.

Sono sicuro che ne sentirete parlare spesso, e ad oggi OMG! la Pizza di Gennaro Melillo offre un disco di pasta tra i più interessanti dell’intera città di Napoli.

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