La recensione di 400 GRADI Pizzeria Contemporanea
Metti una sera a cena
Recensione di Simona Della Valle — 2 anni fa
Tempo di vacanze, mare, sole e ovviamente di ricerca spasmodica di pizzerie fuori sede dove sentirsi sempre un po’ come a casa! Confesso che al di fuori della mia comfort zone ho sempre timore nel buttarmi a provare pizze alla cieca, quindi inizio ad analizzare al microscopio ogni locale vagliando foto, recensioni e ovviamente chiedendo in giro.
Stavolta sono stata fortunata ed ecco perché voglio condividere con voi la mia esperienza in una pizzeria che ho scoperto durante un mio soggiorno a Scalea ovvero 400 GRADI pizzeria contemporanea che si trova esattamente a Santa Maria del Cedro. Arrivati sul posto che era gremito di gente, siamo riusciti a sederci subito perchè il nostro tavolo era effettivamente riservato e tenuto da parte per noi.
Avevo adocchiato questa pizzeria su Instagram perché le pizze sembravano davvero molto invitanti e non vedevo l’ora di averne la conferma. Il menù presenta una vasta scelta di fritti: dalle patatine, con possibilità di sceglierle con e senza buccia, fino alla versione complete con cheddar e pancetta.
I crocchè sono sia versione classica che patata viola, varie offerte per le montanare nonché per le frittatine di pasta nelle versioni cacio e pepe, carbonara e amatriciana. Vi è anche la possibilità di scegliere un tagliere locale ovvero una selezione di formaggi e salumi calabresi. Per quanto riguarda le pizze il menù estivo è diviso in “Tradizionali”, “Voglia d’estate” ovvero l’offerta pensata per la stagione estiva, “Le 400°”, e una sezione dedicata a “Le Margherite” con quattro proposte.
Il menù prevede anche due proposte pesce, due di carne, insalate varie, frutta e dessert. In questo modo si accontenta sicuramente una clientela più vasta venendo incontro alle più disparate esigenze. Buona anche la scelta di birre tra quelle alla spina, in bottiglia e artigianali, mentre per i vini c’è una semplice scelta tra un bianco e un rosso locali.
Tra le pizze, non potevamo non scegliere la Calabresella con il suo invitante nome a richiamare la tipicità del luogo: mayo alla ‘nduja home made, patate al forno silane, salame stagionato calabrese e fior di latte. Sapori equilibrati che si sposano bene e quella mayo di nduja è davvero una chicca interessante per il palato.
La “Ciro” presenta una crema di carciofi, capocollo, granella di noci e fonduta di parmigiano 30 mesi aromatizzato al rum. Prodotti di qualità che da soli già lasciano intuire la bontà del prodotto finito ma anche qui il dressing gioca un ruolo a mio avviso fondamentale.
La “Vanitosa” doveva assolutamente essere provata da me in quanto amante degli erborinati, se poi ci aggiungiamo il tartufo… l’ho amata subito, già solo leggendola sul menù: crema di gorgonzola, porcini, crudo, noci, cialde di parmigiano e olio al tartufo. Le attese erano alte e devo dire che sono state appagate in pieno.
La “Nucara” prevede invece una base di crema di noci, provola di Agerola, funghi misti con porcini, speck, granella di noci e burratina centrale Sono rimasta colpita dall’impasto estremamente scioglievole e leggero, nonchè dagli ingredienti di qualità e dal bilanciamento perfetto dei sapori.
Al taglio, effettuato con una semplice rotella, il cornicione ha mantenuto la sua struttura senza deformarsi o attaccarsi e un leggero crunch caratterizzava l’esterno. Mentre i miei commensali terminavano la cena, non ho resistito e ho voluto conoscere direttamente l’artefice di questo prodotto.
Dietro al forno un ragazzo gentile e molto umile con cui ho scambiato due chiacchiere: Biagio, questo il suo nome, mi ha raccontato che dietro 400 Gradi c’è una famiglia e soprattutto il loro amore per l’arte bianca. Il padre infatti aveva un panificio e già in periodi non sospetti covava interesse per il mondo pizza, interesse poi portato avanti dal figlio, rapito dalle mille sfaccettature della pizza contemporanea.
Nel giugno del 2021 hanno deciso quindi di chiudere il panificio e dare vita alla pizzeria per sfogare questa passione: rapita dalla storia e dall’amore sprigionato dalle sue parole, gli ho chiesto come abbia reagito il pubblico a questo cambiamento e soprattutto come abbia accolto questa nuova pizza contemporanea. Biagio mi ha raccontato che la clientela è rimasta piacevolmente colpita, il loro target sono stati soprattutto nei primi periodi i giovani i quali, si sa, sono sempre alla ricerca della novità e molto più open-minded verso i cambiamenti.
La qualità del prodotto ha poi fatto il resto riuscendo a coinvolgere anche le altre generazioni e facendo di 400 GRADI pizzeria un punto di riferimento per famiglie, amici e turisti. La pizza presenta un cornicione ben pronunciato, frutto di una lievitazione di 36 ore associata ad un’alta idratazione.
Prima di lasciarlo al suo lavoro gli chiedo se c’è una pizza alla quale è particolarmente affezionato e con gli occhi a cuoricino mi indica una Nucara che in dialetto sta a indicare l’albero del noce e che, per fortuna, avevo già avuto il piacere di mangiare.
Ultimo ma non ultimo, voglio spendere anche due parole per il servizio: la sala nonostante la mole di lavoro funziona molto bene, la squadra è composta da ragazzi disponibili, nel nostro caso poi hanno davvero esaudito ogni richiesta sempre col sorriso sulle labbra e anche questo contribuisce a rendere appagante l’esperienza in un locale.
Insomma un’esperienza a 360° (anzi a 400° in questo caso) e infatti la raccomandazione del locale, come suggerisce il loro claim, è #ACCORTCA’VRUSCIA!