Lo avevo in mente da molto tempo, sapevo di doverci tornare ma svariati impedimenti mi avevano costretto sempre a rimandare. Mancavo da I Quintili da veramente tanto tempo che avevo perso il gusto della loro pizza, mi mancava il sapore da associare a quel boccone ormai lontano anche nei miei ricordi.
Ma, all’improvviso, ecco che arriva l’invito al quale non puoi certo dire di no. Senza pensarci tanto accetto e, nel cuore della notte romana, mi dirigo verso Tor Bella Monaca per raggiungere la sede storica de I Quintili (qua la scheda della pizzeria). Ci troviamo in un quartiere che si sta riscattando da un passato che ora gli sta stretto e che Marco Quintili ha fatto suo realizzando, in piena periferia, lontano dai clamori della Roma bella e festaiola, il suo sognato progetto di pizza.
Coraggio? Non so, preferisco utilizzare un termine più adatto: direi caparbia e determinazione e, conoscendolo bene, nell’animo di Marco Quintili ci sono tutte. La pizzeria è piena, tutti sono in attesa del turno o delle pizze ordinate da portare a casa, il tavolo è pronto: entriamo.
Marco Quintili c’è, è il suo regno, vuole sapere come muoversi con noi: ci rimettiamo nelle sue mani, ha carta bianca. Iniziamo con le pizze lasciando la degustazione dei fritti a conclusione. Nell’attesa mi soffermo sul dare un’occhiata al locale: manca la bella scritta #IQUINTILI sulla parete e un po’ mi dispiace… per il resto invece è tutto come lo ricordavo.
Ed ecco arrivare la prima creazione, la Pizza Ariccia con provola, pappacelle, porchetta di Ariccia e appena fuori dal forno crema di parmigiano con generosa grattugiata di parmigiano 120 mesi. Un boccone davvero interessante, i sapori sono decisi ma netti e si riconosce ogni ingrediente: la porchetta in particolare la fa da padrona ma la pappacella la tiene a bada egregiamente.
A seguire la Pizza Pane, Burro e Alici: sempre provola in compagnia di datterini saltati in padella con capperi ed aglio, in chiusura spolverata generosa di granella croccante con burro e alici. Buona davvero ma poi vorrei sapere se esiste davvero qualcuno a cui non piace pane, burro e alici!
Poi siamo passati dalla Diavola Bianca – una diavola ci sta sempre bianca o rossa che sia – e infine è stato il turno della mia preferita in assoluto… la Pizza Carbonara! Fin dalla prima volta che l’ho assaggiata è entrata nel mio cuore, una pizza di eccellente equilibrio nei sapori e che al boccone risulta davvero entusiasmante. Si tratta di una pizza fatta con guanciale croccante, crema di pecorino, abbondante pepe e grattugiata di uovo marinato! Tutti ingredienti che la rendono una pizza dal gusto perfetto, unico. La adoro, davvero.
Come promesso, poi è stato il momento dei fritti: e allora via con le frittatine nduja e amatriciana, crocchette gricia e spuma burro e alici; impanatura decisa e croccante, la frittatina evita l’effetto “mappazzone” e fa godere in pieno sia ogni sapore presente sia per la cottura della pasta, in totale assenza dell’effetto oleoso.
Ultima uscita (ma non per importanza) il Taco Fritto: una piacevole sorpresa ricca di sapore, con sessanta grammi di pasta fritta che possono ospitare in stile “pizza a portafoglio” qualsiasi ripieno. Ennesima dimostrazione che anche lo Street Food by Marco Quintili è ottimo.
Concludiamo la serata discutendo con Marco su tutto e di tutto: idee, progetti e futuro. Lui è un fiume in piena, difficile da tenere a freno, è coinvolgente, sarcastico e verace nei suoi racconti, la sua compagnia è un piacere.
Finisce così una bellissima serata, nata per caso, con dei compagni di tavola preziosi. Ritorniamo alle nostre case davvero appagati e, nella fonda notte romana, ci gridiamo il classico… BUON NATALE!
Questa recensione fa parte della rubrica “I percorsi di gusto di Amjago” di Amleto De Silva, che comprende articoli esperienziali e molto personali in giro per le pizzerie di Roma, e non solo.