Quando una Pizza aumenta la produttività a lavoro
Tra pizza e soldi... sempre meglio la pizza
Rubrica di Francesco Margheriti — 2 settimane fa
Per la maggior parte delle persone lavorare tante ore di fila è faticoso, sia dal punto di vista fisico che soprattutto dal punto di vista mentale. Fanno capolino stanchezza e una minore motivazione, al punto che la produzione ne risente. Ben vengano le pause in orario lavorativo dove ci si può concedere un buon caffè per spezzare il ritmo, fare due chiacchiere oppure prendersi una momento per sé per poi tornare più produttivi.
Ma se vi dicessi che invece del caffè dovremmo mangiare una bella pizza? Meglio se offerta dall’azienda con la quale stiamo scambiando il nostro tempo: se tutto ciò vi sembra quantomeno strano… la scienza ci aiuta a capire meglio il perché!
Mangiare pizza, soprattutto quando questa viene offerta dal capo, porta a una produttività maggiore, anche rispetto alla promessa di un eventuale aumento di stipendio. Lo studio (che trovate a fondo articolo) è stato condotto da uno psicologo israelo-americano, il Prof. Dan Ariely, che ha voluto osservare i modelli di produttività dei lavoratori in un’azienda in Israele, nello specifico la sede israeliana di Intel.
La valutazione consisteva nell’inviare ai lavoratori dei messaggi promozionali all’inizio della settimana, nei quali venivano offerti degli incentivi tali da spingerli a lavorare di più.
Le opzioni erano tre:
- l’offerta di una buona pizza gratis
- un bonus economico
- ricevere un complimento dal capo o dal proprio superiore.
Già dopo un giorno, era evidente che la maggior parte degli impiegati aveva preferito il coupon per la pizza gratis. Il Professore ha studiato e analizzato i modelli di produttività dei dipendenti per oltre una settimana. Alla fine della prima settimana, è stato riscontrato nei soggetti che avevano scelto di ricevere il coupon per la pizza un aumento dei loro livelli di produttività, fino al 6,7% in più. I lavoratori che avevano scelto di ricevere un complimento sono arrivati al secondo posto con un aumento della produttività fino al 6,6%.
Quelli che avevano scelto il denaro sono stati i meno produttivi dei tre gruppi, con solo pochi soggetti che hanno mostrato cambiamenti nella loro motivazione lavorativa, fino a un aumento del 4.3% di produttività rispetto al gruppo di controllo (un altro gruppo di soggetti ai quali non era arrivato nessun messaggio e che hanno continuato a lavorare senza sapere nulla di questi premi).
Inoltre, la cosa “strana” è che mentre per i primi due gruppi la produttività era costante giorno per giorno, nel gruppo che aveva scelto la ricompensa economica, andando avanti lungo la settimana, la produttività giornaliera aveva subito un decremento del 13%. Lo studio ha messo in evidenza il fatto che il denaro non sia più il principale stimolo sul posto di lavoro. Il cibo, che è il bisogno più grande, ha superato il denaro nella motivazione personale.
Inoltre tale studio ha anche sottolineato il fatto che fornire motivazioni psicologiche e stimoli legati alla sfera personale e a quella dell’ego, come i complimenti, possono effettivamente aiutare le persone a lavorare di più e in modo più efficiente. I complimenti e il cibo sono risultati dotati quasi dello stesso potere motivazionale per i dipendenti.
Ovviamente uno studio del genere rappresenta una piccola finestra su come, spesso e volentieri, sia meglio scervellarsi su come migliorare le condizioni di lavoro invece che buttarsi solo sui numeri, che pure servono e non devono essere sottostimati.
Che si sia in posizione di responsabilità o meno, vale la pena ricordare un famoso detto: i soldi non fanno la felicità. La pizza evidentemente sì!
- Payoff: The hidden logic that shapes our motivations, Prof. Dan Ariely