Zeppole di San Giuseppe fatte in casa: dalla pizza al dolce

Oltre che Festa del Papà, il 19 marzo vuol dire anche zeppole di San Giuseppe: per la prima volta oggi le ho fatte in casa.

Rubrica di Rosario Salatiello — 4 anni fa

Sono ormai anni che mi sono appassionato alla cucina. Anche se prima di sposarmi non avevo mai cotto neanche una frittata o una pasta in bianco, un po’ per necessità e un po’ per curiosità mi sono spinto a passare sempre più ore davanti ai fornelli. Da cosa è poi nata cosa, fino ad arrivare a realizzare la pizza napoletana fatta in casa che mi ha portato anche qui su Garage Pizza.

Mai però fino a questo momento avevo osato preparare un dolce. Troppo difficile (almeno nella mia mente) rispetto alle pietanze salate, con quantità degli ingredienti rispetto alle quali non poter sgarrare e procedimenti spesso lunghi e laboriosi. Sicuramente più di un piatto di pasta o di una “normale” pizza.

Il caso ha però voluto che mia figlia abbia almeno per ora in testa di darsi alla pasticceria una volta diventata grande. Per questo motivo pochi giorni fa mi è saltata in mente l’idea di prendere la mattina del 19 marzo libera, festeggiando la Festa del Papà in modo particolare: preparare da zero le zeppole di San Giuseppe fatte in casa.

Oltre che un dolce, anche tradizione imprescindibile di questo giorno per tutti i napoletani, divisi solo dalla preferenza per quella cotta al forno oppure fritta. Per non complicare troppo le cose e rendere le mie zeppole di San Giuseppe un po’ più leggere, nel caso specifico ho preferito ricorrere al primo metodo (adesso arrivano gli integralisti e gli sfottò-choux ndTanzen), scaldando quindi il forno a 200 gradi in modalità ventilata per la cottura.

La preparazione

Mettiamo le amarene sulle zeppole
Raccolto dunque tutto il coraggio necessario per affrontare l’impresa del mio primo dolce, nei giorni scorsi ho fatto la spesa per arrivare pronto al grande giorno. Appena sveglio mi sono lanciato insieme alla piccola aiutante nella realizzazione della pasta choux.
Quello che credevo potesse essere almeno un punto d’incontro tra il mondo dell’impasto casalingo per la pizza e quello per i dolci, si è in realtà rivelato ben presto completamente diverso. Non solo per gli ingredienti, visto che fino a questo momento non avevo mai avuto a che fare con uova, burro e zucchero in un impasto, ma anche e soprattutto per il procedimento stesso.

L’unico momento in cui l’esperienza con la pizza fatta in casa mi è venuta in aiuto è stato infatti quando si è presentata la necessità di mescolare insieme la parte dell’impasto messa a bollire in pentola (acqua, burro e farina) insieme alle uova sbattute, ricorrendo così a tutto l’olio di gomito accumulato con le numerose impastate precedenti. Una volta ottenuto un composto con il giusto livello di fluidità, ho usato la sac à poche per realizzare un doppio giro a ciambella sulla teglia da forno, mettendo poi in cottura quella che è la base delle zeppole di San Giuseppe per circa trenta minuti.

A questo punto mi sono dedicato alla crema pasticcera, anche in questo caso con esperienza pressoché a livello zero. La seconda fase della preparazione delle zeppole di San Giuseppe è comunque stata più semplice del previsto, in quanto è bastato mettere insieme tutti gli ingredienti, stando solo attento a mantenere la cottura a fiamma bassa e mescolando in continuazione fino al completo addensamento della crema.
Una volta portate a casa le due fasi più complicate della preparazione abbiamo usato nuovamente la sac à poche per mettere la crema sulla pasta choux, arricchendo le zeppole con le immancabili amarene – introvabili nei giorni scorsi nei supermercati (per fortuna che la carta igienica c’è ndTanzen) – e lo zucchero a velo. Una fatica immensa, che però devo dire è valso la pena di fare.

L’assaggio

Zeppola di San Giuseppe
Dopo avere finito di preparare tutte e dodici le zeppole per le quali mi ero regolato con le quantità, posso dire ufficialmente che il risultato è stato migliore del previsto. Certo, la forma delle mie zeppole di San Giuseppe non è venuta proprio del tutto uguale a quella tonda alla quale siamo abituati in pasticceria.

In aggiunta devo dire che qualche zeppola si è un po’ bruciata nella parte di sotto, ma comunque per fortuna niente che non potesse andare via con la classica grattata in superficie con un coltello.

Complessivamente all’esame visivo le zeppole di San Giuseppe si sono presentate abbastanza bene, così come all’assaggio. La mia paura principale era infatti che la pasta choux potesse risultare troppo secca come mi è capitato di vedere in altre occasioni in cui ho mangiato le zeppole cotte al forno, ma la fortuna del principiante ha voluto che in questo caso la cottura fosse ottima anche nella parte interna.

Come si suol dire, buona la prima. Già da stasera, però, tornerò a impastare per le mie amate pizze. Avete preparato anche voi qualcosa di speciale per il 19 marzo?

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