La proverbiale gelosia di Nintendo per i suoi personaggi e per tutto ciò che compete il proprio universo videoludico sembra essersi spinta a un nuovo livello. Tutti abbiamo letto in qualche occasione della richiesta di rimuovere dalla rete cloni di Super Mario o The Legend of Zelda, progetti fan-made o riferimenti non autorizzati alla grande N, ma nessuno poteva immaginare che anche il mondo della ristorazione sarebbe potuto cadere sotto la tagliola del colosso giapponese. Nei giorni scorsi, infatti, sono emerse sui social alcune segnalazioni da parte di pizzaioli da tutto il mondo che avrebbero ricevuto un’ingiunzione da parte di Nintendo per modificare il nome dei loro locali. Il motivo? I soggetti coinvolti hanno avuto la sventurata idea di chiamare la loro pizzeria “Da Mario”.
Il curioso fenomeno è stato portato a galla da un pizzaiolo di Dusseldorf, Mario Prilea, di chiare origini italiane e con il pieno diritto di dare al locale il suo stesso nome. Non per Nintendo, però, che tramite le sue agenzie europee ha fatto recapitare una comunicazione, per ora informale, nella quale chiede la modifica del nome della pizzeria per potenziale violazione dei diritti d’immagine legati all’idraulico più famoso del mondo dei videogiochi. La segnalazione di Prilea su Facebook ha richiamato i commenti di altri professionisti che si sono trovati nella sua stessa situazione e che l’hanno commentata a metà tra il divertimento e l’incredulità, come successo in altre occasioni in precedenza.
“La fama storica internazionale associata al nome e all’immagine di Mario”, si legge in parte della nota inviata da Nintendo, “sono indissolubilmente legate alle sue origini italiane, un rimando inequivocabile alle quali è rappresentato dal concetto di pizza e di cucina in generale. […] Per evitare l’avvio di ulteriori azioni legali, invitiamo la Sua azienda a una modifica della ragione sociale volta a rimuovere qualunque riferimento al nome “MARIO”, nonché qualunque richiamo grafico e/o cromatico che possa in qualche modo essere ricondotto alla nostra proprietà intellettuale, come specificato nell’Allegato in calce a questa comunicazione. Sono eventualmente concessi nomi nei quali a “MARIO” venga collegato un cognome, un’apposizione o qualunque ulteriore indicazione volta a fugare possibili associazioni.”
“In questo senso, inutile anche pensare – scrive Mario Prilea sempre sui social – di far rilevare la gestione a mio fratello Luigi, e cambiare così anche il nome della Pizzeria utilizzando il suo nome […] insomma, se dall’altra parte non c’è neanche l’intenzione di affrontare la cosa, inutile anche provarci” ha concluso con amarezza il giovane pizzaiolo.
Per il momento non è chiaro come si comporteranno i ristoratori coinvolti in questa vicenda, anche perché la comunicazione è arrivata in diversi Paesi del mondo, ognuno con le proprie leggi in materia di protezione del copyright. Di sicuro Nintendo non è un rivale con cui chiunque vorrebbe avere a che fare, ma è anche vero che in moltissimi casi il ricorso al nome Mario non ha lo scopo di evocare l’immaginario videoludico e di fungere da messaggio subliminale per attirare clientela. Ora non resta che far capire questo concetto agli uffici di Kyoto.
questo articolo fa parte del nostro coverage speciale dedicato al 1 aprile 2022