Pizza: la Zecca di Stato dedica una moneta alla Margherita
Tiratura di 8mila pezzi per una moneta da 5 euro, raffigurante la pizza e Pulcinella
News di Nunzia Clemente — 5 anni fa
In un momento molto confusionario, arriva una bella notizia per il mondo della pizza, almeno per quanto riguarda il suo indiscutibile riconoscimento come valore sociale: è stata coniata dalla Zecca di Stato, infatti, una moneta alla Margherita dal valore di cinque euro per celebrare la pizza<, simbolo partenopeo ed italiano dell’intero comparto gastronomico.
La moneta è stata realizzata in versione fior di conio (cioè in versione non presente nel sistema monetario attuale, nè che ne abbiano mai fatto parte) e presenta elementi colorati come, nella fattispecie presenta una pizza margherita con i suoi colori ed un Pulcinella (senza colori) in sovraimpressione. ll materiale utilizzato è il cupronichel.
L’opera è stata affidata all’artista incisore Maria Carmela Colaneri. Emessa lo scorso 21 aprile, questa moneta rientra a far parte di un circuito molto particolare, che è quello della “Cultura Enogastronomica Italiana-Pizza e Mozzarella”, cioè una serie di monete celebrative di questo settore, appartenente alla Collezione Numismatica 2020. La moneta, prevista in tiratura di 8.000 pezzi, è visionabile sul catalogo presente sul sito www.shop.ipzs.it, cioè sul sito ufficiale Poligrafico e Zecca dello Stato italiano.
Alfonso Pecorario Scanio, promotore del comitato #pizzaUnesco, nonché esponente di spicco di diverse associazioni che si occupano del cibo made in Italy e della promozione dell’artigianato, commenta soddisfatto la scelta di coniare la moneta celebrativa. “La moneta che celebra la pizza napoletana e la mozzarella è una bella dedica; in realtà è una dedica al tipo di pizza più famosa al mondo, la Margherita, raffigurata insieme a Pulcinella”.
Pecoraro Scanio ha portato avanti la campagna #pizzaUnesco, cioè la candidatura ufficiale dell’arte del pizzaiuolo napoletano come patrimonio immateriale dell’umanità: campagna che ha raggiunto circa i 2 milioni di firme in tutto il mondo. L’arte del pizzaiuolo napoletano è entrata nel patrimonio Unesco nel dicembre 2017.
Non manca, nelle dichiarazioni di Pecorario Scanio, una critica esplicita a chi offende Napoli ed il valore della pizza nel mondo: ”è anche una autorevole risposta a chi offende Napoli e il Sud” ricorda Pecoraro Scanio “ricorrendo al luogo comune contro “pizza e mandolino”.
A Napoli, siamo sempre stati bene attenti a chi ci offende in questo modo, rispondendo con enorme civiltà e raziocinio: la nostra città è un nido inequivocabile di arte e di pizzaiuoli, questo ci pare inattaccabile. Siamo in ogni caso molto magnanimi: l’arte va condivisa con tutti, o perlomeno, con tutti coloro che dimostrano di amare almeno quanto noi questo pezzo imprescindibile di storia gastronomica italiana.
Fonte: Huffington Post