Pizza? Sì, ma bisogna mangiarla nella maniera corretta!
Secondo uno studio recente, la famosa "pizza a portafoglio" si baserebbe su un metodo sbagliato di mangiare la pizza stessa.
News di Salvatore Cardone — 4 anni fa
Ieri vi abbiamo parlato di quanto abbinare una pizza alla giusta bevanda possa essere una “sfida” ben più ardua di quanto si porterebbe immaginare.
In aggiunta tipo di farina, lievitazione, metodi di cottura sono ormai argomenti cari un po’ a tutti coloro bazzicano nel settore, anche ai mangiatori più affezionati, ma gli argomenti di discussione che ruotano intorno a questo universo non si esauriscono di certo qui e, in alcuni casi, risultano quasi impensabili. Ci credereste, ad esempio, se vi dicessimo che esistono studi e discussioni super accese che provano a stabilire il modo “corretto” per mangiarla?
Probabilmente no, ma in realtà è così.
Una volta scelta la pizzeria, il tipo di pizza e la bevanda adatta, insomma, i “guai” non sono ancora finiti, proprio perché, a quanto pare, esistono modi giusti o sbagliati (più che altro consigliati) per gustare in modo corretto il nobile alimento. Tutti noi, del resto, ci siamo trovati almeno una volta nella vita a guardare altre persone, familiari, amici o estranei che siano, impegnati nella degustazione di una buona pizza, utilizzando metodi sempre diversi e a volte anche “innovativi”. Chi vi scrive, in verità, potrebbe scrivere un libro su quanto possa essere abile la mente umana a immaginare modi incredibilmente pionieristici o astrusi, ma in questa sede vogliamo basarci doppio su una particolare ricerca, che ha preso in esame un metodo molto caro a noi napoletani: mangiare la pizza piegandola, da cui prende il nome molto conosciuto nella regione Campania di “Pizza a Portafoglio”.
Lo studio in questione, condotto dal noto portale newyorkese Time Out, prende proprio in esempio tale metodologia, con una cura per l’argomento a tratti maniacale, tanto da provare a motivare in particolar modo i punti negativi – ma anche quelli positivi – del mangiare la pizza ripiegandola. I punti in questione sono in verità ben motivati, da entrambe i lati, e si focalizzano in particolare sue due aspetti principali: il “semplice” gusto, e il benessere.
Pizza a portafoglio, i pro
- Comodità e praticità: parliamoci chiaro, oggi come ieri (più di ieri) è difficile fermarsi a mangiare comodamente, qualunque sia il piatto scelto. Di conseguenza, il mercato del cibo da asporto si è affermato sempre di più e chiaramente il trancio di pizza piegato a portafoglio rappresenta un grande vantaggio per i consumatori. Velocità e praticità sono due aspetti da non sottovalutare, seppur però a perdere potrebbe essere il gusto.
- Niente più scottature sulla lingua: mangiando la pizza con questo metodo è possibile evitare di bruciarsi il palato con il pomodoro o la mozzarella bollente. Ci avreste mai pensato? E, per quanto possa sembrare una motivazione molto sciocca, è invece sufficientemente valida. Senza arrotolarla e con la fretta dello stare in strada potreste incappare nello spiacevole inconveniente, che potrebbe compromettere non poco l’esperienza.
- Il fattore storico: anche a New York conoscono bene la pizza “a libretto”, come la chiamano loro, fattore tipico della cultura napoletana legata alla pizza. E… Ed è un motivo valido già di per sé, almeno secondo lo studio.
Pizza a portafoglio, i contro
- Mangiare veloce e problemi di digestione: la pizza a portafoglio porta, indubbiamente, ad avere un ritmo di mangiata nettamente più alto. Ogni morso equivale sicuramente a diversi bocconi e, dunque, mangiando la pizza in tal modo comporta un aumento della velocità con la quale essa viene ingerita, con conseguenze sulla digestione e soprattutto sul morale. A nessuno fa piacere mangiar bene e poi star male dopo, no?
- Il fattore “rispetto”: ovviamente, avvolgendo la pizza e piagandola su se stessa si rischia di compromettere pesantemente il fattore gusto che la stessa possiede. Piegandola, ovviamente, gli ingredienti finirebbero col mischiarsi, annullando o comunque in qualche modo vanificando ciò che è il sapore della pizza stessa. Questo magari vale di meno per la Margherita e per la Marinara, che di fatto sono le due pizze più mangiate a portafoglio, ma pensate a tutti gli altri condimenti, anche quando mangiate la pizza a tavola, dopo averla divisa in spicchi.
Insomma, l’argomento è caldo (non potevamo non usare quest’espressione) e le motivazioni sono molto valide, da ambo le parti. E voi? Da che parte state?