VICO a Roma: abbiamo provato la nuova proposta di Enzo Coccia

VICO Enzo Coccia

Quando si parla di Enzo Coccia ci sono da spendere solo belle parole, le tracce del suo contributo all’evoluzione della pizza napoletana moderna si trovano in ogni dove, dai disciplinari alle sue pizzerie – la Notizia – che tra le prime a Napoli hanno
portato il concetto di pizza gourmet nel senso corretto del termine, ovvero alzando il tasso qualitativo degli ingredienti e mettendoli insieme con attenzione alle consistenze, bilanciamento e sapidità complessiva.

Enzo rappresenta un pozzo di conoscenza importante sul mondo della pizza e delle sue radici moderne, in un contesto nel quale ci sono sempre più giovani bravi e preparati sull’argomento, ma purtroppo carenti nella conoscenza del passato, talvolta proiettati nell’individualismo più assoluto sull’altare di like e riconoscimenti.
Per non parlare di quelle pizzerie-catena contemporanee prive di anima, piene di cornicioni enormi e magari incapaci di replicare il prodotto del pizzaiolo presente sull’insegna.

Torniamo a noi, dopo tanti anni il progetto sposato da VIncenzo COccia non poteva che essere di tenore importante e in sinergia con chi ha fatto dell’accoglienza e ospitalità un mantra: la famiglia De Angelis, proprietaria di diversi hotel di lusso in Italia e all’estero.
Un progetto nato per sfruttare le professionalità e competenze di ciascuna delle parti in causa, con Enzo al comando della pizzeria, e i De Angelis che hanno affidato la realizzazione del locale all’architetto Roberto Antobenedetto.

A pochi passi dal Pantheon e dal Senato, la pizzeria VICO si trova all’interno di un palazzo creato nei primi anni del 1500 fatto costruire dal cardinale Thomas Wolsey su antiche rovine di terme romane.
Il risultato, posso dirlo senza remora alcuna, è spettacolare, dallo stemma presente nel soffitto alle due sale adibite al pubblico, fino al forno a legna rivestito da un mosaico a motivi circolari e al banco rivestito in marmo con bugne in rilievo.
E ancora, ogni parete ha la propria personalità, perfino i bagni sviluppati con un mosaico a due cromie molto elegante.

Insomma, quando si entra da VICO Pizza & Wine (sconsigliato arrivarci in macchina, oppure è da mettere in conto un bel po’ di tempo per trovare parcheggio) l’impatto è importante e avvolgente, supportato ovviamente dal servizio di pregio con Sommelier in sala e dalle finiture dei tavoli che ospitano i commensali.
Senza dimenticare la figura carismatica di Enzo Coccia, che perlomeno nei prossimi mesi sarà focalizzato proprio su VICO, lasciando ai figli la gestione delle sue due pizzerie a Napoli.

La carta dei vini è importante con oltre 130 etichette che potete consultare col QR presente in una delle foto; si spazia soprattutto tra Campania e Lazio, scelta corretta per il cuore che rappresenta questa pizzeria si di lusso, ma con appunto l’identità di entrambe le anime che la contraddistinguono.
Quella in salsa pizza prevede alcune delle pizze presenti anche a Napoli, in aggiunta a delle creazioni inedite create da Enzo Coccia per questa nuova apertura.

Concentriamoci innanzitutto sulla qualità della nostra degustazione, cominciata con ricottine di bufala:

Seguite da Pesto, montanarina con ricotta di bufala, pesto alla genovese e pinoli tostati (6 euro per montanarina):

Cottura del fritto perfetta, il pesto da tanta aromaticità e profumo, il sapore è segue quanto anticipato dall’olfatto.

Prima pizza della lista, Rifiorita, con provola di Bufala DOP, fiori di zucca saltati in padella, pecorino romano DOP, olio extravergine di oliva penisola Sorrentina DOP. Costo 21€:

Pizza fresca e saporita, interessante la scelta dei fiori di zucca con tutto il gambo e dell’olio ad accompagnare il morso.

Qui sotto la Corbarino, con pomodoro corbarino, fiordilatte, prosciutto cotto artigianale, parmigiano reggiano DOP e olio extravergine di oliva penisola Sorrentina DOP. Costo 23€:

Il pomodoro corbarino ha una spinta di sapidità interessante e la qualità del prosciutto cotto fa la differenza, sia singolarmente che nel sodalizio con i formaggi presenti.

La Vegetariana: provola di Bufala DOP, verdure di stagione, olio extravergine di oliva penisola Sorrentina DOP. Costo 19€:

Abbinamento se vogliamo classico, la discriminante la fanno la qualità e lavorazione delle verdure e i profumi esaltati dall’olio utilizzato.

L’ultima pizza provata è una fuori menu che di solito Enzo Coccia fa a Napoli, si chiama “Pizza del Fornaio” ed è composta da pomodoro San Marzano, ricotta di bufala, salame napoletano, mozzarella di bufala DOP, pecorino romano DOP, pepe, olio evo:

Sapidità e bilanciamento perfetti, come sapore ricorda quello di un classico Ripieno napoletano ma scoperto, con la ricotta che si fonde col resto per regalare un sapore avvolgente e soddisfacente.

Dulics in fundo, letteralmente, con Sentiero del Bosco, semifreddo vaniglia e lamponi con crumble alla mandorla, salsa di fragole e frutti di bosco freschi. Costo 14€:

Bello da vedere, ben pensato nelle varie consistenze, il sapore non è troppo tendente allo “zuccherato” ma di grande equilibrio e alternanza di consistenze, per questo dolce realizzato dal pastry chef che fa parte della brigata della pizzeria.

Le pizze di Enzo Coccia sono inconfondibili ovunque si vada, realizzare con minuzia ma senza inutili voli pindarici: panetto di 250 grammi e lievitazione e maturazione di 24 ore, taglia M con cornicione ridotto, morso gentile che rivela sapori percepibili ma non aggressivi, grazie anche all’utilizzo dell’olio scelto.
In perfetta antitesi, come detto, alle versioni contemporanee esagerate in ingredienti e cornicioni, che fanno dello sbilanciamento il loro cavallo di battaglia.

Una pizza perfetta per un percorso degustativo, che ben si sposa col vino di accompagnamento, che comprende una scelta piuttosto variegata di cantine e vitigni. Noi abbiamo spaziato tra calici di bollicine, rosati e blend di rossi poco strutturati. I prezzi tendono al “premium” ma non mancano bottiglie sulla soglia dei 25-35-45 euro, che permette di accompagnare il disco di pasta senza incidere in maniera preponderante sullo scontrino complessivo.
I prezzi delle pizze sono elevati e viaggiano a circa il doppio dei corrispettivi de la Notizia a Napoli: laddove il food cost non è così tanto dissimile, nell’equazione entrano il servizio, le finiture (e l’affitto) di pregio fino a se vogliamo il posizionamento e l’atmosfera di questo locale all’interno del jet set romano, decisamente di alto profilo.

Con questi elementi ben impressi nella mente, che possono essere accettati o meno, VICO Pizza & Wine, la nuova avventura in partnership di Enzo Coccia con la famiglia De Angelis, non può che essere definita interessante e vincente.


Trovate la scheda con le foto e info della pizzeria VICO, Pizza & Wine a questo indirizzo.

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