Non di rado quando si finisce di mangiare una pizza si pensa già alla successiva, cercando nuovi locali segnalati all’interno dei vari servizi e guide (comprese quelle di Garage Pizza! Buttate un occhio sul nostro Pizza Advisor).
Pensate che la pizza è il piatto più ordinato nel mondo in delivery, in Italia inoltre la pizza è il cibo consolatorio preferito dagli italiani, più di dolci e cioccolato.
Vi siete mai chiesti, quindi, perché la pizza rappresenta il cibo per eccellenza per la maggior parte degli italiani?
Le possibilità e le risposte possono essere tante.
È un pasto rapido: la pizza viene considerata come una delle scelte più salutari quando si ha poco tempo per mangiare; un trancio di pizza lo si trova in quasi ogni angolo delle nostre città, quindi molti la preferiscono al junk food “tradizionale”.
Ne esistono diverse tipologie: la pizza, in senso lato, può essere apprezzata da tante persone perché ognuno può innamorarsi di quel tipo di cottura e preparazione o di quell’altro ancora; questo porta a discussioni e ragionamenti su quale sia la miglior pizza in città.
Ospita abbinamenti per gusti differenti: la pizza Regina fra tutte è, per nomea e in parte storia, la Margherita ma, nel corso degli anni, alla pizza sono stati associati tanti gusti e alimenti diversi; questa peculiarità la rende unica fra gli alimenti che possono essere usati come base per un piatto composto. Ognuno può personalizzarla a proprio gusto, sfoggiando doti culinarie e fantasiose allo stesso tempo.
Non ha orari: avete mai mangiato la pizza a colazione? Io, come molti, si, ed è uno dei piatti, fra quelli salati, che al mattino sono più “mangiabili”; a differenza di tanti cibi, anche caratteristici della nostra tavola, la pizza può essere mangiata a colazione, pranzo, cena e come spuntino.
È facile da preparare: tralasciando il risultato finale, molto soggettivo, la pizza è effettivamente un piatto facile da preparare, che ha bisogno di pochi ingredienti e di poco tempo per la preparazione.
Si mangia (si può) con le mani: per molti rappresenta una delle cose più importanti, e se mangiate una pizza con le mani, forse, nessuno vi guarderà male, anzi vorrà sottrarvela.
È perfetta per i “pigri”: potete ordinarla da casa, senza spostarvi minimamente, la potete mangiare sul divano e, addirittura, non dovete lavare i piatti.
Fredda o calda: è un piatto che viene servito solitamente caldo, fumante, ma può essere gustata anche a temperatura ambiente senza che le proprietà organolettiche ne risentano in maniera eccessiva.
Ha una forma accattivante: la forma più famosa associata alla pizza è quella circolare; involontariamente richiama un tavolo, una tavola rotonda, una forma che ci ricorda la condivisione di un momento.
È tipica, regionale: come detto prima, è uno dei piatti che ha subito più personalizzazioni al mondo; merita assolutamente un tour in giro per la Penisola, anche solo per capire e apprezzare le differenze tra ciascuna località.
È un pasto completo: per gli amanti della salute, della buona tavola, per i fitness addicted, la pizza, soprattutto in alcune declinazioni classiche, è un piatto che ha all’interno tutti i macro e micro nutrienti che ci servono, come carboidrati, proteine, lipidi, vitamine e sali minerali.
Rende le verdure più simpatiche – è uno dei piatti che permette l’introduzione delle verdure senza particolari problemi; questi alimenti, grandi amici della salute, talvolta sono “ripudiati” da persone giovani o un po’ schizzinose. Ebbene, se le verdure si trovano sulla pizza, magicamente, vengono mangiate senza problemi.
È ricca di proteine – una pizza Margherita contiene, in media, 15gr di proteine per 100gr di prodotti; quasi quanto il pollo.
Ma cosa ne pensa la scienza?
Arriviamo, adesso, a quelli che sono gli aspetti che più mi interessano in quanto professionista di settore, quelli scientifici.
La pizza piace probabilmente perché, magari inconsciamente, è il corpo a richiederla.
La pizza è un alimento ricco di antiossidanti, cioè delle piccole sostanze chimiche, contenute anche negli alimenti, che prevengono l’ossidazione di altre sostanze e la conseguente formazione di radicali liberi. Addirittura uno studio effettuato prendendo come protagonista la Deep Dish Pizza di Chicago, mostra che chi usa abitualmente quel tipo di pizza, dove per abitualmente si intende una fetta alla settimana, mostra un quadro clinico migliore rispetto a chi non la consuma1. Perché? Probabilmente perché il tipo di cottura porta alla formazione e/o liberazione delle sostanze summenzionate e perché viene usato molto pomodoro.
Pomodoro che, a sua volta, è fondamentale per l’introduzione di licopene, una sostanza, anch’essa di tipo antiossidante, dal forte potere antiradicalico che si trova nelle verdure e ortaggi di colore giallo-arancio-rosso. La cosa che si è notata è che l’assorbimento di licopene attraverso la pizza, a parità di quantità, è maggiore rispetto a mangiare il pomodoro da solo, questo perché nella pizza è presente un piccolo quantitativo di grassi che ne favorisce l’assorbimento.
Altri studi, anche italiani, propongono la pizza come “anti-tumorale” (al seguente indirizzo trovate la spiegazione e la ricetta della Pizza Pascalina) o, per la precisione, come alimento che, inserito in una dieta di tipo mediterranea e variegata, potrebbe migliorare la salute e la prevenzione di questo male (2, 3).
La scienza si è chiesta anche perché appena vediamo un pezzo di pizza avvengono degli sconvolgimenti “interni” che arrivano fino alle papille gustative e ghiandole salivari presenti nella bocca.
È un discorso legato a cosa contiene questo alimento, tra cui carboidrati, grassi e proteine, e come questi interagiscono tra loro e con il nostro organismo. Senza dimenticare la commistione fra sale e zucchero presente nell’impasto (4).
Tutte queste sostanze giocano un ruolo fondamentale a livello dell’amigdala nel nostro cervello, rendendolo felice.
Addirittura uno studio, forse esagerando, ha catalogato nel 2015 la pizza come primo marker per identificare i soggetti tendenti alle dipendenze, proprio perché con la sua forma e i suoi ingredienti stimola zone del cervello vicino a quelle che si attivano quando siamo di fronte ad una dipendenza. Come dico sempre, mangiate tutto, ma con un occhio di riguardo (5).
La pizza è buona, la pizza piace e va mangiata. La pizza è un alimento universale riconosciuto in tutto il mondo, peculiare da luogo a luogo, ma comunque un alimento che, almeno come termine, ci accompagna da centinaia di anni, ma questa storia è per un altro articolo.
- Content of redox-active compounds (ie, antioxidants) in foods consumed in the United States, American Journal of Clinical Nutrition; Bente L Halvorsen, Monica H Carlsen, Katherine M Phillips, Siv K Bøhn, Kari Holte, David R Jacobs Jr; 2006 ↩
- Does pizza protect against cancer?, International Journal of Cancer, Silvano Gallus, Cristina Bosetti, Eva Negri, Renato Talamini, Maurizio Montella, Ettore Conti, Silvia Franceschi, Carlo La Vecchia, 2003 ↩
- Pizza consumption and the risk of breast, ovarian and prostate cancer, European Journal of Cancer Prevention, Gallus, Silvano; Talamini, Renato; Bosetti, Cristina; Negri, Eva; Montella, Maurizio; Franceschi, Silvia; Giacosa, Attilio; La Vecchia, Carlo; 2006 ↩
- Supra-Additive Effects of Combining Fat and Carbohydrate on Food Reward, Cell Metabolism, Alexandra G. DiFeliceantonio, Ge´raldine Coppin, Lionel Rigoux, Sharmili Edwin Thanarajah, Alain Dagher, Marc Tittgemeyer, Dana M. Small, 2018 ↩
- Which Foods May Be Addictive? The Roles of Processing, Fat Content, and Glycemic Load, Plos One, Erica M. Schulte, Nicole M. Avena, Ashley N. Gearhardt, 2015 ↩