Lo scorso 20 giugno si è tenuta la prima delle tre semifinali ‘on the beach’ organizzata da Molino Dallagiovanna nella cornice del Pizza Bit Competition, la competizione pensata per eleggere il nuovo Dallagiovanna Pizza Ambassador 2023 ovvero il nuovo volto del Molino per quanto riguarda il settore pizza, sia in Italia che all’estero, un ruolo del tutto analogo a quello che ricopre Iginio Massari per quanto riguarda la pasticceria.
Ma cosa significa essere Pizza Ambassador? In un’epoca digitale nella quale la comunicazione è sempre più importante, bisogna appunto saper trasmettere al pubblico quello che si realizza nel piatto, raccontandone l’idea alla base, come si sono lavorate le materie prime e quale risultato si è voluto ottenere.
Nel caso della competizione del Molino Dallagiovanna c’è in più la necessità di rappresentare l’azienda all’interno di eventi, showcooking ed eventuale formazione: in vista della finale (qua trovate i dettagli), sono stato tra i giurati di questa prima semifinale di avvicinamento, in una calda giornata fatta di pizza, sole e mare.
L’evento si è tenuto a Tropea, al Blanca Beach Club by Valentour e ha visto confrontarsi nove pizzaioli professionisti:
- Sergio Coda della pizzeria “Farina” di Bologna (BO)
- Lele Scandurra della pizzeria “Botanike” di Catania (CT)
- Raffaele Pastore della pizzeria “Arte e Gusto” di Palermo (PA)
- Giovanni Spera della pizzeria “Casarsa – Pizzeria Lucana” di Potenza (PZ)
- Simone Pilloni della pizzeria “Tziu Mauriliu La Bottega del Cibo” di Uras (OR)
- Cuono Pannella della pizzeria “da Nino Pannella” di Acerra (NA)
- Agostino Braccolino
- Paolo Scarlino della pizzeria “Malliè” di Maglie (LE)
- Gaetano Sirignano della pizzeria “Pizzium” di Parma (PR)
Innanzitutto la competizione, come stabilito dal regolamento di Pizza Bit Competition, nasce per valutare i candidati secondo criteri quali:
- Ricetta dell’impasto (conoscenza base delle tecniche di impasto, metodo di esecuzione, creatività)
- Presentazione del piatto finale (impiattamento, armonicità, creatività)
- Assaggio (masticabilità, armonicità dei sapori e degli abbinamenti, cottura)
- Professionalità del candidato (abbigliamento e presenza, capacità comunicative, gestione e pulizia della postazione di lavoro)
Ogni pizzaiolo aveva a disposizione 30 minuti per presentarsi, raccontare quello che stava facendo, realizzare tre pizze e rispondere alle domande dei giurati, fino alla pulizia completa della postazione di lavoro. A questo punto della competizione tutti si sono comportati in maniera esemplare, chi più emozionato, chi meno, con alcune proposte molto curiose e chiacchierate tra serio e faceto che fanno sempre bene in un contesto bello e rilassato come quello che si respirava a Tropea.
Otto giudici e la giuria popolare (che contava come un voto) hanno eletto per somma di punteggi i tre pizzaioli che accederanno alla finale, i quali si sono distinti per aver realizzato una pizza interessante e per una padronanza di comunicazione che sarà necessaria eventualmente per diventare Ambassador.
Qui sotto le loro realizzazioni:
Giovanni Spera con la “Potenza Tropea Express”
Lele Scandurra con la “Tonno & Cipolla Summer”
Cuno Pannella con la “Parmigiana a Mare”
A fare da mattatori della giornata Andrea Mainardi e Daniele Persegani, in un contesto come detto divertito, rilassato ma non per questo non professionale, nel quale assieme si è creata una bella atmosfera tra colleghi e addetti ai lavori.
Appuntamento per la seconda tappa delle semifinali del Pizza Bit Competition, in programma il 27 luglio a Roseto degli Abbruzzi.