I rider scioperano e chiedono di non ordinare: “Noi pedine in mano a un algoritmo”

In accordo con alcuni sindacati, oggi è il #Nodeliveryday

News di Tommaso Stio — 3 anni fa

rider sciopero

Tantissime adesioni sparse in oltre trenta città della penisola e soprattutto in città come Milano, Roma e Bologna per la nuova protesta dei rider contro le condizioni di lavoro e la mancanza di tutele che ancora oggi non sono state riconosciute dai datori di lavoro ovvero da chi possiede le celebri piattaforme di delivery che usiamo sempre più frequentemente.

Qua su Garage Pizza vi abbiamo già raccontato in più di un’occasione quali siano le reali condizioni di lavoro dei rider e delle numerose richieste di diritti che vengono mosse dai sindacati e dai lavoratori e oggi, venerdì 26 marzo, per riportare l’attenzione sul tema, diversi gruppi organizzati di fattorini sparsi per la penisola hanno deciso di scioperare o meglio di non consegnare, chiedendo anche ai consumatori di non ordinare per tutto il giorno al fine di supportare la loro protesta. A fare eco a questa presa di posizione sono anche le organizzazione autonome dei rider e alcuni sindacati attraverso i loro profili social, tra cui l’account social della CGIL Lombardia che scrive: “Il 26 marzo non ordinare. Sostieni lo sciopero dei rider”.

È richiesta quindi anche la partecipazione dei clienti perché, come spiegato dal Nidil (Nuove Identità di Lavoro) che rappresenta i “nuovi” lavoratori senza tutele della CGIL di Modena: “Essendo altamente ricattabili, e non potendo esercitare diritti sindacali i rider non possono scioperare, per questo hanno indetto questa giornata di mobilitazione chiedendo la collaborazione dei cittadini e dei consumatori. Fanno appello alla sensibilità dei clienti affinché non si effettui nessuna ordinazione on line per tutto il giorno.”.

rider pausa

Le richieste sono sempre le stesse e riguardano tantissimi lavoratori di un servizio che, con la pandemia, è divenuto essenziale ma che ancora oggi non fornisce le giuste tutele nonostante sia considerato alla stregua di un lavoro autonomo a cui però non vengono riconosciute tutele quali le ferie, la malattia, la tredicesima, TFR e un salario sicuro calcolato in base ai minimi tabellari e non a cottimo.

Chi protesta ovviamente non manca di ricordare come i tribunali di tutta Europa e la stessa procura di Milano abbiamo già sanzionato per diversi milioni di euro e chiesto l’assunzione di oltre sessantamila rider con un regolare contratto di lavoro e una paga oraria. Insomma, i fattorini si fermano un po’ in tutta Italia e molto probabilmente anche nella vostra città: voi che cosa ne pensate?

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