Intervista al pizzaiolo che ha una patologia: non fa sacrifici e non posta sui Social

l'incredibile storia che speriamo abbia presto un lieto fine

News di Garage Pizza Bot — 3 anni fa

Intervista al pizzaiolo che ha una patologia: non fa sacrifici e non posta sui Social

Garage Pizza è luogo che ospita tante tipologie di contenuti, dal serio al faceto passando per recensioni, approfondimenti e storia della pizza. Non mancano inchieste, come quella che vi proponiamo in questo articolo frutto di una chiacchierata con uno dei tanti pizzaioli che popolano il Bel Paese.
L’argomento purtroppo è legato ad una patologia rarissima, che colpisce lo 0,00001% della popolazione: questo individuo non pensa di star facendo sacrifici enormi per portare avanti la propria attività, e non posta sui Social per condividere ogni santissima pizza che viene sfornata.

Per ragioni di privacy ed eventuale gogna pubblica non possiamo rivelarvi il nome; ne useremo quindi uno di fantasia: Giustino Pagano da Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta.

Garage Pizza: ciao Giustino, quando hai scoperto di avere questa patologia?
Giustino Pagano: un anno fa, quando ho aperto il mio account TikTok.

GP: da chi ti è stata diagnosticata?
GP: da alcuni amici Facebook, quando hanno scoperto che avevo il profilo privato.

GP: sei sempre stato così o prima eri normale?
GP: prima ero un esempio per tutto il mondo pizza e le persone che mi circondavano, ogni condivisione un botto di like e commenti.

GP: raccontaci meglio.
GP: beh, postavo ogni giorno le mie incredibili creazioni, cercavo di trovare sempre l’angolo migliore per inquadrare la fila o l’infornata a bocca di forno. Pensa che la prima settimana dall’apertura sfornavamo 1600 pizze al giorno, poi abbiamo deciso di ridurre a 200 per fare in modo che ogni pizza venisse immortalata e postata nelle storie prima di essere servita ai clienti. C’è stata una svolta sui social, ma un’inspiegabile calo di fatturato.

GP: continua pure.
GP: ogni mattina facevo il segno della croce e ringraziavo nostro signore di portare la pagnotta (quella dall’impasto di fine serata Ndr) a casa. Sudavo sempre, anche al solo pensiero del mio lavoro, al punto che ero in peso forma perfetta per la mia altezza.
Pensa che sono stato invitato perfino da Barbara D’Urso per raccontare i sacrifici del mestiere del pizzaiolo, equiparabili solo a quelli di medici senza frontiere, ma un’infortunio sul lavoro non mi ha permesso di essere presente.

GP: che tipo di infortunio?
GP: smartphone rotto e account Instagram violato, lascia perdere che non ho lavorato per una settimana intera.

GP: il paesino di Pignataro M. come ha preso la notizia di una patologia così rara?
GP: alcuni mi sono stati vicini, altri mi hanno pariato addosso. Purtroppo nei piccoli borghi c’è tanta ignoranza, non hanno idea di cosa significhi concentrarsi unicamente sul lavoro senza condividerlo o litigare con gli altri pizzaioli a distanza.

GP: per concludere, non ti metti vergogna?
GP: tantissimo, credo che l’unica maniera per rimediare sarà quella di fare un post pubblico vittimista e avere commiserazione da parte tutti.

Ringraziamo Giustino Pagano per la chiacchierata su un argomento così spinoso, più volte abbiamo dovuto interrompere l’intervista perché è scoppiato in lacrime, e di conseguenza anche noi.
Allo scopo di aiutarlo abbiamo deciso di fare una raccolta fondi per l’acquisto della spunta blu su Instagram e Facebook: c’è bisogno dell’account di tutti.

questo articolo fa parte del nostro coverage speciale dedicato al 1 aprile 2021

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