La pizza è sempre argomento di discussione e nel bene e nel male sentiamo sempre parlare del disco di pasta più amato e apprezzato al mondo, specie negli ultimi tempi dove quest’ultimo è stato scherzosamente definito come “alimento di lusso”, per via dei rincari intorno alle materie prime. Una situazione, come spieghiamo anche qui, già vissuta negli anni precedenti.
Come abbondantemente descritto nel nostro articolo in merito all’inflazione, vi rammentiamo anche oggi che rispetto a dicembre 2022 il prezzo della pizza era cresciuto del 15,9% in più rispetto al 2022, conducendo quindi i consumatori a mangiare una fetta in meno ogni volta che ne ordinano una.
Il dato arriva da Eurostat, dove quest’ultimo mostra le statistiche riguardanti il costo delle pizze e delle quiche, le torte salate tipiche della cucina francese. Proprio per mostrare a pieno questi dati, è stato offerto dalla fonte “Il Sole 24Ore” un interessante grafico che mostra il come nel corso del tempo questi rincari ci hanno costretti sempre di più a mangiare meno fette di pizza.
L’inflazione sulla pizza ci “costringe” a mangiare una fetta in meno
Il grafico in questione mette al centro di questi aumenti diversi Paesi tra cui l’Italia ovviamente, dove a quanto pare risultano dei dati molto più “vantaggiosi” rispetto ad altre Nazioni. Infatti si tratta del paese con l’incremento più basso, il 9,6% rispetto allo stesso mese dell’anno antecedente.
Il Lussemburgo, è andato addirittura meglio, visto che l’incremento si è “limitato” al 7,2%. In Bulgaria, Lituania e soprattutto Ungheria il costo di pizze e quiche è cresciuto rispettivamente del 37,2, del 38,5 e del 45,8%.
Aumenti sostanziosi per un alimento che in alcune nazioni è già diventato di lusso: se volete alleggerire questo pensiero, date un’occhiata al nostro articolo sulle citazioni della pizza all’interno di film e serie TV.