A spasso con BOB Alchimia a Spicchi, la mia recensione

Recensione di Amleto De Silva — 7 mesi fa

Pizza: ultima frontiera. Questi sono i viaggi di un “malato” di Pizza. Tutto pur di conoscere nuovi pizzaioli, ricercando nuove guarnizioni per arrivare coraggiosamente a gustare sapori là dove nessuno, forse, ha mai fatto prima!
E’ un po’ troppo come pensiero introduttivo? Non avrei mai scritto in agenda che un giorno sarei partito verso Montepaone Lido, in provincia di Catanzaro, per gustare una pizza. Anche se tale frase in questo caso è davvero riduttivo.

Da tempo seguivo BOB Alchimia a Spicchi attraverso l’universo
virtuale, leggendo articoli, analizzando varie recensioni, parlandone con chi era riuscito a mangiare e capire le sue pizze. Ormai avevo “pigliato ‘na ‘nziria” bella forte, preda di questo ostinato capriccio, con calma e sangue freddo, ho dato il via alla pianificazione del mio viaggio verso Montepaone Lido: mare e pizza, niente di meglio.

Stretta tra Soverato e Copanello, ha un lungomare davvero molto bello e curato, i lidi sono ben tenuti ed attrezzati, è un paese tranquillo bagnato da un mare splendido dal colore azzurro profondo. Quanto è diverso lo Ionio dal Tirreno; un mare che a guardarlo dall’alto della costiera mette quasi paura per quei suoi colori forti e decisi: quel mare di Calabria così come lo ricordavo da ragazzo.
Parto con la decisione di restare almeno una settimana così da bruciare gli ultimi giorni di mare e di sole con una grande voglia di rivedere questa regione.
Già sognavo colazioni a base di cremolata e brioche col tuppo…il ritardo sull’arrivo a Catanzaro Lido non lo avevo messo in preventivo ma la stanchezza accumulata nel viaggio sembra di colpo svanire nel momento stesso che a Soverato, per rilassarmi, ho vissuto un aperitivo sul lungomare.

Inizio a studiare il menù di Bob e le pizze che mi intrigano sono davvero tante, sarà un’ impresa abbastanza ardua farne a meno di qualcuna.

L’idea è parlarne seguendo l’ordine così come da menù stesso: Mono, Pizze Tonde, Pizze in Caduta, The New Side of Bob, Dolci. Finalmente conosco Bob, gli spiego del mio rammarico nel dover
rinunciare a qualche assaggio e gli chiedo la possibilità di una degustazione, a spicchi singoli di pizze diverse, in modo da potermi privare del meno possibile: si può fare.

Con un paio di sere in questa pizzeria riesco a soddisfare i miei desideri.

Partiamo dalle MONO, gustate quasi tutte.
Davvero ottime la Gold But Old (cubotto al burro con battuto di gamberi emulsionato ai ricci di mare ed ortica); la Pink Power (una base focaccia anice nero ed orzo tostato con sopra cipolla rossa di Tropea e Hibiscus, gelatina di radicchio al miele, battuto di ricciola e polvere di barbabietola); la Lepre (conetto semintegrale a tipo piccolo cuzzetiello ripieno di ragù di lepre con sopra crema al basilico e ricotta affumicata); i due Maritozzi (Ossobuco e Verdorlato); le due Pizzelle a Vapore (…mazzancolle e porcini, seccagnu).

Interessantissime al morso anche la Nocciola (base focaccia), Ventresca (teglia romana), la Nduja Burrata e Bergamotto (pizza al burro dal morso deciso a pulire il palato in caso di seria degustazione) e la Bresaola (…un sandwich croccante semintegrale di bresaola e porcini affumicati al bbq con emulsione di nocciola di Cardinale).

Un discorso a parte meritano Maritozzo e Pizzella in quanto a particolarità di sapori ed ingredienti. A gusto mio, sono eccellenti.

Ossobuco: stracotto di ossobuco di manzo, maionese di midollo e sopra polvere di zafarana (peperone crusco di terra calabra) danno al morso pienezza, lo stracotto è perfetto, il sapore al palato per chi ama l’ossobuco è garanzia di soddisfazione.
Verdorlato: gelato ai piselli, mandorle calabresi in spuma, parmantier di porri con chiusura al gel di bergamotto al palato regalano una inaspettata dolcezza, una freschezza che stupisce, un boccone che può sicuramente preparare alla pizza dolce del finale.
Della morbidezza in pasta del maritozzo nemmeno a parlarne!
Le Pizzelle hanno la bontà della cottura al vapore; la Seccagnu guarnita con pomodoro coltivato “a secco” (seccagnu), pomodorini confit, burrata di Montepaone ha un gusto molto particolare dato
dalle gocce di burro alle foglie di fico: per assurdo mi ha ricordato molto i sapori della terra greca.

La pizzella Mazzancolle e Porcini ha dalla sua tutta la forza del profumo e del sapore dei porcini che tanto si sposa con il crudo di mazzancolle.

Tra le PIZZE TONDE ho apprezzato tantissimo la Kapricciosa che sta vivendo nuovamente un grande ritorno dopo essere stata dimenticata per anni, la Bob per il gusto di un morso pieno (patate…mozzarella…porcini…speck…parmigiano), la freschezza della Pomodoro&Lamponi, la Burrata e Crudo del Mammuth (…il rarissimo prosciutto crudo Mammuth del Pollino dal sapore dolce, una squisitezza che si può gustare solo in Calabria), e la Violetta dal gusto ineguagliabile di melanzana. Ma credo davvero che quella che più mi è rimasra impressa al palato sia stata la Lode al Maestro (Omaggio a Bottura): la comanda il parmigiano reggiano in crema, grattugiato, mousse, cialda e gelato. Le varie stagionature (18/36/24/30/40) si danno nell’insieme grande equilibrio, scivolano al morso grazie al freddo del parmigiano gelato che ne consente di apprezzare anche un secondo spicchio.
Un primo passaggio in forno a legna ed un secondo in forno elettrico dove questa “caduta” di temperatura ne fa una pizza molto friabile ed ecco le PIZZE IN CADUTA.
Due su tutte: Azz’ e Anca (…passata di pomodoro giallo, burrata, capicollo azze anca prodotto nella zona di Reggio Calabria) e Parmigiana (…quando è tempo di melanzane ci sta sempre!).

Le pizze che arricchiscono THE NEW SIDE OF BOB sono leggere, sottili e molto friabili: parenti strette della pizza romana secondo le alchemiche visioni di Bob.
Buona la Formaggi (varietà di formaggi calabresi imbrigliati da un fresco gel di limone), estiva la Gialla (pomodoro giallo, stracciatella, reggiano), saporita la Seccagnu (pomodoro seccagnu anche in crema, alici marinate, pesto di basilico, polvere di olive nere e menta) e la Marinara Grigia (…pomodoro, aglio, origano).
Su base The New Side, variazione di una Pizza Tonda per mano di Bob, ho preso la Marinizia (…polpa di seccagnu, crema d’aglio, polvere di liquirizia, capperi, timo ed origano) che tanto ci ha guadagnato in questo unico croccante restyling dedicato.


Infine, le pizze DOLCI.

Mancano le parole per poter descrivere in pieno la loro bontà, voglio limitare il mio entusiasmo al fatto che sono assolutamente da mangiare per poter concludere in maniera degna la serata pizza da Bob.
La Ruffianna (caffè, cioccolato fondente, gelato nocciola, caramello al burro di arachidi, croccante) piaciona assai, la Ricotta e Albicocche, la Lampone (mirtilli, ribes e lamponi di mamma Sila), la Cocco.

Tutto questo mangiare in una sala dai toni morbidi e caldi dei tavoli in legno disposti su due file che trovano confine in prossimità della vetrata della cucina: a vista gli “alchimisti” lavorano senza sosta. In sala il servizio è preciso, curato, sorridente: i camerieri danzano fra i tavoli con estrema sicurezza. Le alchimie alcoliche sono nelle mani di Marco: bravo, testato tra uno spicchio di pizza e l’altro con un Negroni estemporaneo. Tutto quello che accade è sorvegliato col sorriso e la dolcezza di Anna Nanà, compagna di Bob.

La cottura delle pizze è perfetta e sono tutte uguali per manifattura e guarnizioni: non ne ho notato nessuna che sia stata più bella dell’altra.
Parlando con Bob ed Anna a fine serata sono riuscito a comprendere quanto sia bella la loro terra, di quei prodotti che si possono trovare e gustare solo in Calabria, una regione che sta vivendo una nuova vita grazie alla forza di questi giovani – oggi imprenditori – che vogliono assolutamente dare valore alla terra che li ospita.

BOB Alchimia a Spicchi ha una sua ragion d’essere in questa Calabria, a due passi da un mare favoloso, dove il tuppo di una brioche s’inzuppa in una cremolata al bergamotto e dove il tempo scorre lento perché, in fondo, la vita è proprio una bella cosa.
BOB Alchimia a Spicchi mi mancherà, già lo so, ma sono convinto che ritornerò e credo che per questo ho salutato Montepaone Lido con un ciao e non con un addio.

…FORNO, servo delle mie brame, dimmi chi è il pizzaiolo più bravo del reame?… Bravo, tu sei bravo o mio pizzaiolo, ma attento: in un piccolo paese al mondo un pizzaiolo c’è, sereno, felice, ma ahimè, assai più bravo di TE!…

(Questo viaggio in Calabria, in quel di Montepaone, non sarebbe mai stato possibile senza la preziosa compagnia di mia figlia Marion)

Questa recensione fa parte della rubrica “I percorsi di gusto di Amjago” di Amleto De Silva, che comprende articoli esperienziali e molto personali in giro per le pizzerie di Roma, Caserta, Napoli e non solo.

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