Com’è la pizza di 50 Kalò by Ciro Salvo, appena arrivata a Roma

La prova su strada di prima mano

Recensione di Antonio Fucito — 2 anni fa

Ciro Salvo (50 Kalò Roma)

…identica a quella di Napoli. Potrei concludere così l’articolo per una sintesi massima, ma scontenterei quelli che, per fortuna, ancora leggono e vanno oltre le foto: giovedì 7 luglio ha aperto i battenti a Roma la terza pizzeria a marchio “50 Kalò di Ciro Salvo“, partita a Napoli nel 2014 e sbarcata anche a Londra nel 2018. “Poche pizzerie ma buone” ci ha detto Ciro Salvo, che soprattutto nella fase iniziale sarà presente con regolarità per supervisionare il locale sito in Via Flavia 3, a metà strada (1 km) tra Villa Borghese e la Stazione Termini.

Quattro vetrate indirizzano gli avventori verso una pizzeria elegante senza virtuosismi eccessivi – dislocata su due piani per circa 150 coperti – con due forni pronti a sfornare pizze senza soluzione di continuità.
Nessun giorno di chiusura, infatti, apertura a pranzo e cena senza possibilità di prenotare: il format è identico a quello della “Casa Madre”, stesso menu, stessa tipologia di pizza (ci ritornerò) e quindi filosofia, caratteristiche apprezzate dagli appassionati che spesso nominano il locale che vede al comando Ciro Salvo tra quelli da visitare sul lungomare della città partenopea.

Esterno (50 Kalò Roma)

Non potevo farmi sfuggire una prova a poche ore dall’apertura, in piena fase di rodaggio ma con le fondamenta ben salde per le caratteristiche di cui sopra, evidenti dal servizio all’atmosfera finanche alle pizze presenti nel menu.
Prima di passare alla carrellata di rito di quelle provate, con elucubrazioni su impasto e qualità complessiva, mi soffermo sui prezzi in carta, seguendo la scia delle recenti chiacchiere che ci sono state su quanto dovrebbe costare una pizza per essere sostenibile.

La Margherita con pomodoro bio, fiordilatte di Agerola, Parmigiano Reggiano DOP 24 mesi, olio extravergine di oliva e basilico costa 8 euro, la pizza più “accessibile” è la Marinara (6,50€) mentre il prezzo massimo di 12€ è appannaggio di due pizze, la Capricciosa Evoluta con pomodoro bio, fiordilatte, funghi Champignon, salame irpino, carciofi arrostiti, Parmigiano Reggiano DOP 24 mesi, olio evo; e la Ricotta, fiori di zucca e salame, sostenuta anche da fiordilatte e olio evo delle colline salernitane. Prezzi prevedibilmente più alti di quelli di Napoli ma senza esagerare, la carta degli alcolici offre vini fermi unicamente campani, con qualche escursione in direzione nord per quanto riguarda le bollicine, tra Franciacorta e Champagne.

Il percorso pizza che ho scelto insieme ai miei due commensali si è articolato su sei pizze, a partire dalla Marinara rafforzata con pomodoro bio, pomodorini Torpedini, olive Leccino, capperi di Pantelleria, aglio, origano selvatico, acciughe del Mediterraneo, olio evo irpino.

Marinara rafforzata (50 Kalò Roma)

Poi la Margherita, come detto con pomodoro bio, fiordilatte di Agerola, Parmigiano Reggiano DOP 24 mesi, olio extravergine di oliva e basilico.

Margherita (50 Kalò Roma)

Al terzo giro la Pomodorini Torpedini e Bufala, con tanto basilico in uscita a supporto.

Pomodorini e Bufala (50 Kalò Roma)

La Nerano, con crema di zucchine, fiordilatte, zucchine fritte, menta, provolone del Monaco DOP, olio evo delle colline salernitane.

Nerano (50 Kalò Roma)

Qui sotto la 50 Kalò, con pomodorini Torpedini, scarole cotte al vapore, aglio, olive Leccino, capperi di Pantelleria, olio evo irpino.

Marinara con Scarole (50 Kalò Roma)

Dulcis in fundo il ripieno fritto con ricotta, cicoli e pepe, per accontentare allo stesso tempo chi voleva i fritti e una pizza ulteriore.

Ripieno fritto (50 Kalò Roma)
Ripieno fritto (50 Kalò Roma)

La prova di assaggio, come detto, non si discosta da quanto apprezzato nei lidi partenopei: la pizza di 50 Kalò è una napoletana che nel corso degli anni ha subito un evoluzione per mano di Ciro Salvo, in termini di maturazione e lievitazione dell’impasto e di abbinamento degli ingredienti, senza sconfessarne le radici.
Sottile al centro, con un cornicione visibile ma non troppo, al morso regala un leggero crunch e una consistenza percepibile dell’impasto, che rapidamente lascia spazio agli ingredienti e a un sapore marcato ed equilibrato, come sempre dovrebbe essere per una pizza nell’accezione pura del termine.
Tutte le pizze provate hanno incontrato i nostri gusti, con l’augurio che questa qualità venga sempre mantenuta nel corso del tempo. Ma questa è un’altra storia, noi nel frattempo abbiamo fotografato una partenza sicuramente di pregio e una pizzeria da aggiungere tra quelle da provare in una Capitale dove la pizza napoletana è sempre più presente.

NOTA BENE: Cliccando i pallini sulla mappa qui sotto, è possibile consultare i dettagli di ciascuna pizzeria, comprese le informazioni per raggiungerla, foto e account social.

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