Enzo Bastelli dice BASTA ripartendo dalla sua Napoli (recensione)
Un nuovo percorso di gusto in mia compagnia
Recensione di Amleto De Silva — 3 anni fa
AGGIORNAMENTO gennaio 2022: Enzo Bastelli ha lasciato la pizzeria, che ha cambiato anche nome e format. Questa recensione rimane online per archivio e contestualizzata a quando è stata scritta, nel novembre 2021.
“Mo basta… pecchè nun vale ‘a pena ‘e ce capì… mo basta… pecchè sto’ astritto e astritto nun se pò ghì” le parole scritte da Pino Daniele mi risuonavano nella mente mentre attraverso Napoli per andare a salutare Enzo Bastelli, godere della sua pizza e vedere da vicino la sua nuova pizzeria BASTA dopo anni di militanza in quel di Caserta con la Pizzeria Prima Classe.
Piazza Amedeo, via Filangieri, uno sguardo a Chiaia e poi, tagliando per Piazza dei Martiri, il lungomare da via Partenope. Risalgo da Santa Lucia per Piazza Plebiscito, mi faccio largo tra la gente di via Toledo fino a Port’Alba, con direzione via Foria. Questo è il mio rito quando voglio rivivere Napoli: attraversare le strade che per breve tempo hanno segnato la mia infanzia, la mia gioventù, le fughe con la mia attuale compagna.
Intanto Pino e la sua canzone mi ossessionano: MO BASTA!
Lungo via Foria, lanciando una sguardo alla Sanità, mi sembra di sentire già il profumo della pizza di Enzo Bastelli. Forse la fame comincia a farsi strada oppure soltanto la voglia di rivedere Enzo dopo diversi mesi, tanti, e poter di nuovo gustare tutto quello che le sue mani sanno ammaccare davvero.
I colori dell’insegna ci accolgono assieme al sorriso di chi deve controllare tavoli e clienti, si respira un’aria diversa, si scherza, si sente in ogni movimento che siamo nella Napoli attuale ma, per incanto, proiettati nella sua storia più vera.
Vado a salutare Enzo ed il suo “facciamo tutto quello che vuoi” mi fa capire come sia felice di questo suo nuovo capitolo di vita e di come sia determinato nel farlo crescere. Lo sfizio di iniziare con una semplice focaccia olio e origano per capire quanto sia bella la cottura “spinta” di Enzo è gradito da tutti (sono sempre in compagnia della mia famiglia mangiatori seriali di pizza, nipotina compresa, ndr): plachiamo la fame e ci prepariamo alla degustazione.
Le danze iniziano con una classica Marinara e a ruota arriva una Margherita. Come si sente la mano di Enzo, due suoi capolavori conclamati. Ne avvertivo la mancanza. San Marzano di prima qualità, sapori indiscutibili. Procediamo con una bella Diavola che si sposa magnificamente grazie a una signora ‘nduja che la rende davvero tosta contrastando una morbidezza al gusto davvero intrigante: applausi!
Ci facciamo prendere la mano dalle Pizze Speciali preparate da Enzo per il suo menù di Basta e il duello viene vinto ai punti da La F(u)Oria di Testa: al tarallo sbriciolato è davvero difficile resistere. Ottima scelta. Quel gusto fresco di datterino giallo frena e sgrassa il bacon di porcello e il tarallo offre quel tocco di croccante che ne farebbero mangiare più di uno spicchio.
Ci manca il fritto: cosa si prende? Gli occhi di tutti brillano al passaggio di un ripieno fritto destinato a un altro tavolo: e allora che ripieno sia! Un superbo impasto fritto proteggeva al suo interno ricotta, cicoli, pepe, provola e San Marzano: cottura precisa nemmeno una goccia d’olio a dare fastidio al palato, ripieno esaltato da un grande e profumatissimo pepe.
Ci è mancata, ahimè, la pizza dolce: quel giorno la Ricomincio da Te non era presente, bisognerà ritornare. Un ultimo sorso di Gragnano prima di farmi un giro all’interno del nuovo locale di Enzo Bastelli: ambienti ben studiati, dai colori morbidi che risaltano con luci ben posizionate quel tanto da non dare fastidio a chi siede ai tavoli, giochi non invadenti di ceramiche: mi è piaciuto molto.
Un ultimo saluto a Enzo non prima di aver scambiato opinioni e chiacchiere su questa sua nuova avventura. Enzo si nuove da vero figlio di Napoli nel suo quartiere e per ognuno ha una parola e un sorriso, questo tranquillo scugnizzo e la sua BASTA daranno alla città un ulteriore raggio di sole nel mondo della pizza e del suo continuo evolversi.
Caserta non dovrà mai rammaricarsi di averlo perso ma essere sempre felice di averlo avuto tra i suoi pizzaioli giovani più promettenti e cocciuti nel fare di questo mestiere una ragione di vita. Ritorniamo a casa ben contenti: “Alla prossima Enzo!”
(P.s.: la cottura delle pizze di Enzo Bastelli è sempre unica ed eccezionale, davvero come pochi).
Questa recensione fa parte della rubrica “I percorsi di gusto di Amjago” di Amleto De Silva, che comprende articoli esperienziali e molto personali in giro per le pizzerie di Roma, e non solo.