Pizza Marumo: recensione delle Pizze con ingredienti giapponesi

a dicembre 2022 ha aperto un’interessante pizzeria al centro di Tokyo

Recensione di Antonio Fucito — 4 settimane fa

P.J. (Pizza Marumo)

In zona Ebisu a due passi dalla Yamanote Line di Tokyo, la “verde”, ha aperto a dicembre 2022 una pizzeria che può risultare molto interessante per gli appassionati che ne mangiano costantemente e adorano le commistioni tra le varie culture.
Si chiama Pizza Marumo e varcandone l’ingresso si può apprezzare un bancone di marmo imponente sulla sinistra, il forno a legna e una pomposa macchina del caffe che introduce alla cucina. Nessuna esperienza italiana per il pizzaiolo Yuki Motokura, che ha cominciato il proprio percorso nel ristorante del padre e per un po’ di tempo è stato anche a New York, dove ha cominciato a subire le prime influenze e capire la bellezza delle contaminazioni; ha anche un tatuaggio della pizza sul braccio come il sottoscritto, informazione completamente inutile ai fini della recensione, ma importante per chi vi scrive.
Divagazioni a parte, Yuki San poi è tornato in Giappone dove ha lavorato per diverse pizzerie molto conosciute, tra le quali Savoy, fino a creare il proprio locale che propone in carta diverse pizze assolutamente peculiari e uniche, con prodotti giapponesi e suggestioni provenienti dagli Stati Uniti, senza dimenticare l’Italia e le sue fondamenta storiche per quanto riguarda la pizza.

Pizza Marumo è una di quelle pizzerie che incuriosisce assai, perché non ci troviamo dinnanzi all’ennesimo ristorante che fa tutto con lo stampino – impasto, abbinamenti oltre i super classici, estetica complessiva – ma ci mette del proprio in quanto scevro da dettami e influenze anche commerciali che possono ammazzare la creatività.
Come solito per il Giappone, il panetto della pizza è più piccolo e si aggira attorno ai 200 grammi, i prezzi possono essere considerati nella media se non un pelo sotto per Tokyo, ma ovviamente sono più alti rispetto all’Italia.
Il disco di pasta che fa da supporto ad ogni creazione è di quelli che fanno il proprio dovere nell’accomodare gli ingredienti: piacevole al morso, mai invadente, restituisce un’ottima leggerezza percepita, senza prendere il sopravvento.

Ci siamo stati due volte nel corso del tempo, marzo 2023 e marzo 2024, e prima di addentrarci in territori inesplorati, non poteva mancare la Margherita ad un costo di 1600 yen, pari a poco meno di 10 euro (cambio favorevole di marzo 2024):

Margherita (Pizza Marumo)

Poi è il turno della Marinara, classica con pomodoro, origano e aglio, al costo di 1400 yen (8.50€):

Marinara (Pizza Marumo, Ebisu, Tokyo)

La buona sapidità complessiva, la cottura corretta e l’olio le donano un piacevole gusto ad entrambe, ma ovviamente avendone mangiate a migliaia non si ravvisano particolari spunti da segnalare, seppur nemmeno difetti.

Con la terza pizza cominciano con le commistioni. La No Problem, al costo di 1980 yen (12€), offre mozzarella di bufala, tofu alla griglia, pollo, pomodorini confit, mandorle e nocciole tostate:

No Problem (Pizza Marumo)

Il tofu è gentile come da sua natura, il pollo garantisce il tocco saporito mentre mandorle e nocciole la croccantezza, per una pizza magari non bellissima da vedere, ma buona già nel primo affondo del morso.

La P.J. prende il nome dal locale nel quale il pizzaiolo Yuki Motokura ha lavorato. La farcitura è composta da crema di vongole giapponesi, vongole, mozzarella affumicata, pomodorini confit, chili giapponese composto da diverse spezie e limone a parte. Costo sempre di 1980 yen:

P.J. (Pizza Marumo)

Questa è la pizza che mi è piaciuta da più: saporita, avvolgente e con un po’ di spinta piccante, nella quale c’è l’ennesima conferma che particolari tipologie di pesce vanno proprio a nozze con la mozzarella.

Proseguiamo con la Japanese Black Chili, che al costo di 1980 yen propone una marinara con verdure giapponesi, pomodorini confit, sardine piccole essiccate, pinoli e chili nero giapponese:

Japanese Black Chili (Pizza Marumo, Ebisu, Tokyo)

E ancora, la pizza più costosa del lotto (2800 yen, 17€), la Bismarck con pasta di tartufo, mozzarella, pecorino, pancetta e uovo:

Bismarck con Tartufo (Pizza Marumo, Ebisu, Tokyo)

Una tipologia di pizza che va molto forte in Giappone, questa versione è di “alto livello” per quanto riguarda gli ingredienti, dove ben si sente il tartufo che si mischia con un uovo delicato e saporito.

Con l’ultima pizza siamo andati all-in col Giappone; al prezzo di 2400 yen, quasi 20 euro, la Japanese Umami viene proposta con una crema di funghi Shittake disidratati, mozzarella, pecorino, sgombro alla giapponese, alga Konbu, cipolla verde, sesamo e salsa di soia:

Japanese Umami (Pizza Marumo)

Estetica peculiare, profumo che parte da questa varietà di sgombro che si trova in tante altre preparazioni che nulla hanno a che fare con la pizza. L’impatto è spiazzante proprio per questo e per un cervello abituato ad altri sentori, al morso continua questo “sfasamento” supportato però dai formaggi e dalla crema di funghi, per quella che è la pizza più distante dai gusti “occidentali”. Una persona del posto presente con noi l’ha trovata al 100% familiare e interessante: io posso dirvi che è da provare all’interno di una degustazione più ampia.

Pizza Marumo entra di diritto tra le pizzerie in Giappone che meritano una prova, perché offre una pizza dal carattere unico che difficilmente si trova altrove. Il locale è piacevole, i prezzi sono competitivi per Tokyo, anche la qualità complessiva si attesta ben sopra una media che da queste parti è assolutamente interessante.

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