Bere alcol ci fa mangiare più Pizza. Vi spieghiamo il motivo

Uno studio sui topi cerca di spiegare perché decidiamo di mangiare quando beviamo alcolici

Rubrica di Francesco Margheriti — 11 mesi fa

vino moodique

Quante volte vi è capitato di bere una birra di troppo o vi siete lasciati andare con qualche calice di vino in più? Molto probabilmente tra un bicchiere e l’altro, o subito dopo, una delle sensazioni notate è stata quella di voler mangiare tanto, soprattutto cibo veloce come noccioline, olive, patatine e, perché no, pizzette e focaccine.

Come mai? Ve lo siete mai chiesto?

Per rispondere entrano in gioco dei topolini. Ebbene si, uno studio dimostra che l’alcol sembra attivare delle cellule cerebrali che stimolano il senso di fame (1).
Secondo Jessica R. Barson, neurobiologa presso la Drexel University College of Medicine di Philadelphia, questo studio apre a diverse letture sul comportamento umano quando è sotto l’effetto dell’alcol e, anche se i primissimi studi sono stati effettuati su dei roditori, questo non deve sorprenderci perché le cellule che sono state studiate in questi esperimenti sono presenti anche negli umani.

Il fenomeno di mangiare molto insieme ad un’assunzione di alcol veniva definito “effetto aperitivo”. Effettivamente, portando la scienza nel quotidiano, quante volte ci siamo trovati a fare un aperitivo e a smangiucchiare, quasi senza volerlo, quello che veniva portato al tavolo? Noccioline, nachos, pizzette varie, focaccine, olive. Tanti alimenti, tutti diversi tra loro, ricchi di carboidrati e grassi, soprattutto. Oppure, quante volte durante una grigliata a base di carne, magari in estate, ci siamo fatti accompagnare da tanta birra?

Questa “pratica” è sempre stata una cosa particolare in quanto l’alcol è un prodotto che è molto calorico e quindi, apportando tante calorie, dovrebbe ridurre il senso di fame ma, invece, accade il contrario.
Come riportato in un altro studio (2) inoltre, più calorie introduciamo più intestino e cervello si scambiano messaggi per cercare di fermare questo introito in eccesso: almeno questo è quello che si pensava.

Pizza e Birra

Nello studio sui topi menzionato ad inizio articolo, è stato valutato cosa accade al corpo durante e dopo un “fine settimana alcolico”. Ai topi è stato iniettato, per tre giorni di fila, dell’alcol in diverse quantità.
Nei tre giorni precedenti e nei tre giorni successivi, invece, è stata iniettata loro una soluzione idro-salina. In ognuno dei nove giorni i topi potevano avere libero accesso allo stesso quantitativo di cibo.

Bene, i nostri “amici roditori” andavano a cercare cibo e a mangiare molte più volte quando gli veniva iniettato dell’alcol.
Questo comportamento sembra in linea con un altro lavoro, una meta-analisi su diversi studi che vanno dal 2017 in poi e riassunti in un paper pubblicato nel 2023 (3), dove si evince un legame tra consumo di alcol, consumo di cibo e obesità.
Durante lo studio, i ricercatori hanno “esaminato” il cervello dei topolini, scoprendo che alcune cellule cerebrali chiamate neuroni AgRP, che di solito servono per attivare il senso della fame e si trovano in una specifica regione dell’ipotalamo (4), vengono accese in concomitanza all’iniezione di alcol e non della soluzione salina. Inibendo artificialmente questi neuroni, anche in presenza di alcol, i topi smettevano di andare a cercare cibo.

L’alcol quindi è in grado di attivare le vie della fame attraverso un segnale fasullo, proprio perché il corpo, in quel momento, sta ingerendo una quantità di calorie che dovrebbe dare l’effetto opposto. Quindi, senza aver ancora capito il meccanismo biochimico, le molecole di alcol hanno grande affinità per queste cellule AgRP.

Secondo alcuni critici, in realtà altri scienziati, questi studi sui topi hanno un limite: i topi non hanno scelto volontariamente di bere alcol (cosa che accade nell’uomo), ma questo gli è stato somministrato tramite iniezione, quindi può anche essere che lo stress indotto dall’iniezione stessa e dal senso di malessere (perché comunque essere “brilli” non è salutare per l’organismo umano e neanche, e forse soprattutto, per quello animale) hanno spinto gli animali a mangiare più del dovuto. Inoltre, sempre secondo i critici allo studio, nell’esperimento non era presente acqua da bere, quindi i topi potevano solo mangiare e non fare nient’altro.

Sicuramente la correlazione fra assunzione di alcol e cibo ci deve essere, lo notiamo nel quotidiano e tanti altri studi, soprattutto legati all’obesità, lo hanno dimostrato.

Che sia un alimento a base, soprattutto, di carboidrati come la nostra pizza, oppure a base di proteine e grassi come la carne, quando alteriamo le capacità del cervello, questo spinge il corpo a mangiare di più e quasi ininterrottamente.
E questo lo notiamo anche quando si è sotto effetto di sostanze psicotrope “leggere”, come la cannabis.

Ne parleremo in un approfondimento futuro, mai sentito parlare di “fame chimica”?


  1. Cains S. “Agrp neuron activity is required for alcohol-induced overeating”, Nature Communications, 2017 
  2. Nielsen, S. “Calories Consumed from Alcoholic Beverages by U.S. Adults, 2007-2010,” National Center for Health Statistics Brief, November, 2012 
  3. Alkabani, S. “The association between alcohol intake and obesity in a sample of the Irish adult population, a cross-sectional study”, BMC Public Health, 2023 
  4. Essner R. “AgRP Neurons Can Increase Food Intake during Conditions of Appetite Suppression and Inhibit Anorexigenic Parabrachial Neurons”, The Journal of Neuroscience, 2017 

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