Coronavirus: le pizzerie risentono dell’allarme, quali sono le reazioni?

Quelle nelle zone focolaio cercano di correre ai ripari contro i mancati incassi e la disinformazione

News di Nunzia Clemente — 4 anni fa

Pizzeria Da Zero contro il Coronavirus

Il weekend appena trascorso ha visto l’arrivo definitivo del Coronavirus COVID-19 in Italia. Senza girarci troppo intorno, era soltanto questione di tempo: in un mondo così fortemente globalizzato come il nostro dove le persone e le merci viaggiano per motivi ludici e di lavoro così liberamente, era utopico pensare che il COVI19 non si sarebbe presentato alle nostre porte.

Come operatori del settore comunicazione ci rendiamo conto che la sovra-informazione (soprattutto da canali errati e grossolani) può causare il panico. Vi invitiamo a restare calmi, ad informarvi tramite i canali ufficiali del Ministero e giornali affidabili e a non cadere ulteriormente nelle trappole della cattiva informazione: bisogna fare attenzione e usare il buon senso, tutto il resto è psicosi immotivata da ignoranza e speculazione altrui. 

Come prevedibile, soprattutto nelle regioni che hanno focolai del virus, le attività commerciali stanno risentendo fortemente del colpo. Se all’inizio della diffusione del virus erano state prese di mira le attività commerciali e ristorative con un’identità cinese (o similmente tale), ora sembrano coinvolte tutte, in primis le pizzerie, come luogo sociale ampiamente frequentato da chiunque voglia trascorrere del tempo libero.
Le testimonianze da parte di pizzaioli e pizzerie non mancano, per fronteggiare episodi spiacevoli e per far fronte anche alle casse decisamente più vuote rispetto a periodi senza allarmi da virus.

In Lombardia, una delle regioni al momento più colpite dall’emergenza virus, pizzaioli e pizzerie risentono molto della situazione attuale. C’è chi fotografa le strade vuote, strade che solitamente sarebbero state affollate di passanti, auto e potenziali clienti.
La regione ha anche emanato un’ordinanza che prevede la chiusura dei luoghi ad alta concentrazione di persone, come pub e discoteche a partire dalle ore 18.00. I ristoranti (che dovrebbero essere classificati come luoghi a media intensità di frequentazione) non rientrano in questa categoria. Senza dubbio, una scelta “drastica” che sta facendo molto discutere per le inique modalità di applicazione.

Tra le pizzerie, c’è chi cerca di correre ai “ripari”, per quanto possibile, invogliando i clienti a comprare pizza: è il caso della pizzeria Ambardan, nella sede di Via Castelvetro a Milano, che sulla Pagina Facebook ufficiale rende noto ai clienti la possibilità di una margherita gratis, previa prenotazione, per tutti gli avventori che decideranno di consumare un pasto al locale. Una mazzata agli introiti è una delle conseguenze che spaventano di più, dopo ovviamente il pericolo per la salute, e si cerca di arginare come si può.

Per quanto riguarda le pizzerie Da Zero – le sedi di Milano e Torino –  queste rendono noto al pubblico la loro apertura consueta, ma di aver potenziato anche i servizi di asporto e delivery, mettendoci una buona dose di ospitalità tutta cilentana e di savoir faire, apprezzatissimo in questo momento delicato.

Chi non la tocca piano e va deciso nella questione è Nanni Arbellini di Pizzium che, in un lungo post-sfogo sulla sua pagina personale, racconta un episodio increscioso che ha avuto modo di vedere in uno dei suoi locali.
Nella fattispecie, è accaduto un grave episodio di razzismo legato alla fobia del Coronavirus: un tavolo di clienti avrebbe espresso il chiaro desiderio di non essere serviti “dallo stesso cameriere che ha servito i cinesi”, lasciando trasparire un razzismo per nulla celato verso i clienti di origine asiatica.

Sicuramente aleggia molta paura tra i ristoratori, soprattutto per i gestori delle piccole realtà, riguardo le ricadute economiche nel medio e lungo termine; a queste, si somma sicuramente una paura del tutto umana che non ci deve autorizzare a sfociare nel panico immotivato.

Accogliamo volentieri le opinioni di pizzaioli e ristoratori: qual è secondo voi il miglior atteggiamento da adottare in questi casi? Com’è la situazione nei vostri locali?

[Crediti, Link: pagine Facebook Nanni Arbellini, Profilo ufficiale Da Zero, Profilo ufficiale Pizzeria Ambardan. Foto in evidenza: profilo Facebook pizzerie Da Zero]

 

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