Lo scorso weekend si è svolta a Roma “La Città della Pizza” (di cui anche Garage Pizza è stato media partner), la prima manifestazione dedicata al cibo e aperta al pubblico dopo le misure del governo adottate a partire dal 15 giugno. Tra pizzaioli in presenza, laboratori e chiacchiere dal vivo, siamo finalmente tornati a vivere quella sensazione quasi sopita di riabbracciare il pubblico e di guardarsi negli occhi senza uno schermo a fare da filtro, rispettando ovviamente le misure ancora in atto per contenere la pandemia da Covid-19. E poi abbiamo colto l’occasione per presentare lievitamente – il festival della pizza fatta in casa.
Tra gli appuntamenti di maggiore interesse ce n’è stato uno, dedicato a Francesco e Sasà Martucci, patron delle rispettive pizzerie “I Masanielli” a Caserta (a questo indirizzo la scheda de I Masanielli – Francesco Martucci e quella de I Masanielli – Sasà Martucci, sul nostro Pizza Advisor) i quali hanno presentato il loro ultimo progetto congiunto, vale a dire un box pizza che deve essere ultimato a casa in termini di cottura e condimento. Ma c’è di più, il giorno dopo ci siamo attrezzati per provare tra le mura di casa (a Terni, Umbria) due di queste box: più avanti nell’articolo trovate il resoconto completo.
L’idea delle pizza box ha subito un’accelerata generale in seguito alle numerose restrizioni degli ultimi diciotto mesi, come sottolineato anche da Francesco durante l’intervento (anche noi ne abbiamo parlato a più riprese, ad esempio nella nostra prova de I Tigli a Casa a marzo 2020, della pizza abbattuta subito dopo la cottura nel forno a legna di A’ Pizza, delle pizze di Renato Bosco spedite da Signorpiatto e ancora di DaZero a casa tua.). Naturale quindi la proposta anche da parte di due dei pizzaioli più apprezzati dal Grand Tour della pizza, conosciuti ben oltre la città e i confini della regione Campania.
La pizza box de I Masanielli ha come suffisso “Around the World” e ci è parso fin da subito un progetto molto focalizzato e improntato sulla cura del dettaglio e della qualità, quella di cui sono alla costante ricerca anche in pizzeria.
Il lancio previsto sul mercato è per settembre 2021, il prezzo delle box dovrebbe oscillare tra i 18 e 20 euro con disponibilità per l’acquisto anche all’interno della comunità europea, in aggiunta a un costo di spedizione non ancora comunicato.
Una proposta che andrà, quindi, oltre i confini nazionali, per una scelta di pizze che si riallaccia alle ultime proposte e sperimentazioni disponibili sulla carta delle pizzerie. Rappresenta inoltre una scelta ben precisa in ottica di qualità ovvero rendere disponibile solo il tipo di impasto che più si presta a una spedizione a distanza e al mantenimento delle sue caratteristiche: al lancio, infatti, sarà disponibile la pizza in tripla cottura, con la terza da ultimare a casa proprio da parte degli acquirenti. La box, dunque, propone una base prima cotta a vapore a una temperatura di 100 gradi, poi fritta a 180 gradi; l’ultimo passaggio è appannaggio del forno di casa, per 5-7 minuti alla temperatura massima nel caso di un forno elettrico classico.
A seconda della tipologia, gli ingredienti vanno aggiunti in cottura oppure in uscita, la shelf-life (durata per la consumazione) si attesterà sui 7-10 giorni, con conservazione in frigorifero.
Durante la presentazione all’interno del La Città della Pizza i due fratelli casertani si sono dilettati in due pizze specifiche: la Parmigiana 2.0 di Sasà, (Melanzane, fiordilatte, vellutata di pomodorino ciliegino dry in latte di bufala, chips di Parmigiano Reggiano, olio EVO), poi la Mani di Velluto di Francesco (Crema di friarielli in acqua di ricotta di bufala, mozzarella al latte di bufala, salsiccia a punta di coltello di suino grigio ardesia, calcagno a crosta liscia, olio EVO), questa volta su base integrale a “contrastare” il condimento più carico.
Un momento particolarmente emozionante per i Martucci’s, che come tanti hanno saputo trovare idee aggiuntive nel corso degli ultimi mesi e hanno capito che per combattere la crisi bisogna continuare a investire sulle idee, al di là delle risorse a disposizione.
I Masanielli Around the World: la prova
Come detto, abbiamo avuto modo di provare comodamente a casa due delle box che appartengono alla proposta de “I Masanielli Around the World”, vale a dire quella con la “Futuro di Marinara” e quella con la “Mangiafoglia”, disponibili in carta rispettivamente presso le pizzerie di Francesco e Sasà.
Ma prima alcune piccole precisazioni: il packaging che vi mostriamo dovrebbe essere definitivo dal punto di vista estetico, ma la versione finale metterà a disposizione alcuni QR code che punteranno al procedimento completo per assemblare la pizza, oltre che a tutte le informazioni nutrizionali e relative alla vendita al pubblico, come detto prevista entro il prossimo settembre.
Il box de “I Masanielli Around the World” è rigido, minimale ed elegante, con le informazioni dei propri promotori assieme ai rispettivi siti ufficiali. All’interno fa bella mostra di sé una composizione che mescola i volti di Francesco e Sasà, di lato si trovano alcune descrizioni di ciascuno, solamente in lingua inglese.
Al centro, infine, parte dei riconoscimenti più importanti ricevuti da I Masanielli, comprensivi della vittoria del campionato della pizza 2017, organizzata assieme ai nostri cugini di Dissapore.
Partiamo dalla “Futuro di Marinara“, una delle pizze che più abbiamo apprezzato tra le proposte di Francesco Martucci nel corso dell’ultimo anno. Una pizza con impasto gestito in tripla cottura, la Marinara re-immaginata da Francesco, con crema di pomodoro arrosto, pesto di aglio orsino, capperi di Salina, olive caiazzane, alici di Trapani e origano di montagna.
In questo caso gli ingredienti sono tutti all’interno di vasetti di vetro, eccezion fatta per il pomodoro che si trova invece in saccapoche.
La mia preparazione è stata piuttosto semplice dal punto di vista tecnico, amatoriale sul fronte estetico ma comunque soddisfacente da quello gustativo, ma ci ritornerò più avanti.
Ho iniziato adagiando il pomodoro su tutta la superficie della pizza tranne la parte più esterna, poi l’ho posizionata all’interno del forno elettrico a incasso preriscaldato, di stampo classico ma relativamente moderno. Dopo 5 minuti di cottura a 270 gradi (nominali) ho condito il resto della pizza in uscita; il risultato lo potete vedere nella galleria fotografica.
Quello che colpisce di più è senza dubbio l’impasto, perfettamente in grado di sorreggere la cottura meno “professionale” del forno di casa, dorato e croccante al morso, morbido comunque nell’affondo, ben alveolato e di ottima sapidità; un gusto non tanto dissimile dall’equivalente che ho provato in pizzeria. Il sapore complessivo l’ho trovato ottimo, supportato dalla qualità alta già in partenza degli ingredienti: l’operazione Futuro di Marinara a distanza può considerarsi riuscita, al netto di alcune differenze naturali dovute alla diversa modalità di fruizione.
La seconda pizza che ho provato è la Mangiafoglia di Sasà Martucci, in cottura col pomodoro riccio e conclusa in uscita con un misto di zucchine, carote, finocchi, peperoni, capperi, e olive. Infine una grattuggiata di zenzero: tutte le verdure sono state cotte e quindi marinate 24 ore “a freddo”.
L’iniziativa interessante legata a questa pizza è quella di una partnership con l’ente di beneficienza One Tree Planted: per ogni pizza consumata in pizzeria viene donata una cifra necessaria per piantare un albero in giro per il mondo, con la possibilità per il cliente di lasciare anche i propri dati e farlo a proprio nome.
Stesse considerazioni per quanto riguarda l’impasto, questa volta ai cinque cereali, una pizza fresca e vegana per un risultato naturale.
La scelta di proporre le basi della pizza in tripla cottura per il box de “I Masanielli Around the World” mi è sembrata essere azzeccata se parliamo delle creazioni di Francesco e Sasà Martucci, visto che così facendo riusciranno a raggiungere tanti appassionati che si trovano ben lontani dalla città di Caserta.
La presenza di pizze quali la Mani di Velluto, la Futuro di Marinara o della Parmigiana 2.0 si traduce poi nella possibilità di accedere ad alcuni dei condimenti più apprezzati dagli avventori che giornalmente si fiondano in pizzeria, e sicuramente fungeranno da volano per l’accrescimento della popolarità del brand o per prendere in considerazione una vera e propria tappa in pizzeria.
Appuntamento a settembre 2021, quindi, mese in cui non mancheremo di fare una prova definitiva del prodotto in tutte le sue componenti e magari con altri condimenti.