I primi video sulla Pizza, dai documentari storici a Totò

uno spaccato storico legato al nostro amato disco di pasta.

Rubrica di Antonio Fucito — 1 anno fa

Più volte abbiamo disquisito riguardo le origini della pizza su queste pagine, anche sulla Margherita che ha “goduto” di una delle prime operazioni di marketing sul cibo – legate all’arrivo a Napoli nel 1889 della Regina Margherita di Savoia – nonostante alcune testimonianze ne indichino la sua esistenza almeno trent’anni prima (leggete le prime citazioni dei libri riguardo la pizza moderna per tutte le informazioni dettagliate).
Ma se gli scritti ci permettono di accedere a testimonianze fin dello specchio dei tempi, la nascita del cinema è molto più recente e universalmente attribuita al dicembre del 1895, in seguito alla proiezione pubblica del primo cortometraggio dei fratelli Lumière.

Non tutti sanno che la città di Napoli è stata tra le prime a recepire e apprezzare le potenzialità di questo nuovo (al tempo) medium. Oltre ad essere stata protagonista di un cortometraggio girato proprio dai fratelli Lumière, infatti, all’inizio del 1900 la città partenopea e in particolare il quartiere Vomero erano una vera e propria fucina di produzioni italiane, che poi ospitò nel 1919 una delle prime case cinematografiche, la Lombardo Film, oggi conosciuta come la storica e prolifica Titanus. L’avvento del regime fascista, poi, spostò in maniera quasi coatta il fulcro delle produzioni nella capitale Roma.

Detto questo, mi sono prodigato con l’aiuto di alcuni colleghi nel cercare la prima apparizione di una pizza in video, trovandola in “San Giovanni Decollato”, terzo film di Totò girato nel 1940 (fate refresh se non vedete il video):

Una testimonianza di un’epoca dominata dalla fame vera, nella quale la pizza viene trattata con sacralità, dal pizzaiolo che la sforna fino al cameriere che la annuncia al tavolo. È piccola e sola nello squallore dell’osteria; Totò, sempre compito con forchetta e coltello, se la porta con se ma non riesce ad assaggiarne nemmeno un pezzettino, mentre i suoi commensali lo distraggono e anzi ne mangiano una fetta. La pizza è la protagonista silente della scena, quindi, ma tocca rompere la magia dicendovi che il film è stato girato interamente a Cinecittà (vedi periodo storico di cui sopra), con la possibilità quindi che sia stata sfornata precedentemente (magari in fornetto elettrico) dando luogo a una pizza effettivamente minuscola e non troppo allettante.
Poco male, comunque: esigenze di scena e la bellezza di una testimonianza di oltre 80 anni fa.

Pizza in vendita, 1953

Un secondo film nel quale la pizza viene celebrata al meglio è invece del 1954: ne “L’oro di Napoli”, diretto da Vittorio de Sica, Sophia Loren la prepara urlando “Mangi oggi e paghi tra otto giorni”, ovvero parafrasando la pratica tutta partenopea de “a ogge a otto”, quella di comprarla a credito e pagarla la settimana successiva.
Una sequenza immaginifica, esaltata alla bravura dell’attrice e dalla succulente pizza fritta, da mangiare rigorosamente con le mani:

Al di là delle prime testimonianze cinematografiche, ho ricercato anche alcuni documentari estremamente utili per cogliere sfumature di una Napoli e di un’Italia di quasi 60 anni fa.

Il primo è datato 1967, lo trovate qui sotto:

In questi cinque minuti si citano il quercio e l’ulivo utilizzati per i trucioli di legna (le pampuglie), la pizza a metro di Vico Equense, i primi accenni della “diatriba” tra l’utilizzo dei forni a legna e quelli elettrici, inadeguati al tempo per cuocere la pizza napoletana.
Tra le altre cose nel video si parla di una pizza realizzata con 150 grammi di farina, dimensioni quindi ridotte rispetto a quelle a cui siamo abituati oggi.

Un secondo documentario è stato pubblicato nel 1974:

Protagonista indubbiamente la pizza a portafoglio, venduta a 100 lire (circa 50 centesimi di euro). Si parla inoltre del calzone, della pizza quattro stagioni e si vede un bel cornicione pronunciato ma non preponderante, dal bilanciamento invidiabile rispetto a quello di talune pizze odierne in crisi d’identità.
Insomma, un tuffo nel passato gustosamente spettacolare, una memoria storica del nostro amato disco di pasta che, come per tutte le cose, rimane sempre viva per guardare al futuro senza dimenticare come siamo arrivati al presente.
Se avete altre testimonianze storiche sotto forma di video, reperibili online, non fatevi scrupoli nel segnalarle qui sotto oppure sui Social!

Ne volete ancora? Vi ricordo che abbiamo pubblicato per voi un pezzo dedicato alle prime testimonianze scritte sulla pizza antica e moderna, tra il 1500 e il 1800.

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